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Frùttolo

Fateli cucinare e saranno più disposti a mangiare

“Abbiamo scoperto che i bambini che erano in cucina, a cucinare con i propri genitori, hanno mangiato molto di più, e soprattutto molte più verdure”.
Dott. Klazine Van Der Horst


Quale genitore non ha provato l’ebrezza di una bella cenetta con capricci, urla e cibo ovunque? Avrete sicuramente provato di tutto pur di far mangiare qualche verdura in più ai vostri bambini e vi sarà sembrato un muro impossibile da valicare.

Non preoccupatevi, quella che state vivendo potrebbe essere solo una fase passeggera: dal secondo anno di età inizia infatti la fantomatica fase dei “terribili due”.

Anche se ogni bambino segue in modo del tutto personale le proprie tappe evolutive, sembra che a partire dai due anni si rafforza il senso della propria identità e la volontà di affermarla in ogni modo, anche attraverso l’opposizione.

Il momento del pasto diventa quindi un’ottima occasione per il bambino di imporre il proprio io, rifiutando categoricamente quanto gli viene proposto dai genitori.

Le scienze del comportamento, però, suggeriscono una strategia che potrebbe esservi di grande aiuto: il commitment. Secondo questa tecnica comportamentale, più le persone sono coinvolte nel creare qualcosa, più si sentono motivate rispetto al risultato finale.

Perché non applicare questo principio anche al contesto del pasto?

Se il bambino viene coinvolto durante la preparazione del pranzo o della cena, si sentirà artefice di quello che verrà presentato a tavola e quindi molto più motivato ad assaggiarlo.

Il nutrizionista dott. Klazine Van Der Horst ha condotto uno studio, pubblicato nel 2014 sul Journal Appetite, i cui hanno dimostrato che coinvolgere i bambini è il metodo migliore per indurli a mangiare i cibi che altrimenti rifiuterebbero.

Prendiamo come esempio l’odiatissima insalata: se sono i bambini a lavarla e condirla, ne mangeranno il 76% in più!


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Perché non approfittarne quindi? Provate anche voi con il vostro bambino e vedrete che anche lui smetterà di fare i capricci e si mostrerà molto più invogliato a finire il piatto e a mangiare persino le verdure.

Ovviamente non dovrete dargli compiti troppo difficili o pericolosi per lui: basterà chiedergli di mescolare un composto, di mettere via utensili, di prendere dei cibi per voi dal frigo o dalla dispensa oppure di lavare frutta e verdura al posto vostro. Con poche e semplici richieste, il vostro bimbo si sentirà coinvolto nella preparazione del piatto e arriverà a tavola orgoglioso di aver aiutato la mamma o il papà in cucina.

Volete altre idee? Potete chiedergli di passare dei bocconcini di pollo nel pangrattato in modo che poi voi possiate metterli in forno. È chiaro che non si può pretendere un lavoro perfetto, specialmente se il bambino è ancora piccolo, quindi non rimproveratelo per non aver seguito bene le vostre indicazioni e non innervositevi se il risultato non è dei migliori, altrimenti peggiorerete soltanto la situazione.

Un’altra cosa che potete fare è tagliare un po’ di frutta a fette o a cubetti, come fragole, mele, pere, meloni e pesche, metterla in ciotoline diverse e poi chiedere a vostro figlio di versare il contenuto dei vari contenitori in una ciotola più grande e mescolare: in questo modo avrà partecipato attivamente alla realizzazione di una gustosa macedonia!



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