Aiutare i bambini a studiare
Dato che come genitori avete già attraversato il periodo della scuola, potete aiutare i vostri bambini a studiare, collaborando con le insegnanti per assicurarvi che studino a casa e che riescano a consolidare un metodo di studio su misura per loro.
Iniziate creando uno spazio speciale dove possano concentrarsi, spiegate loro che stando attenti in classe dovranno faticare meno nel ripasso e aiutateli nel fare i compiti. Perché studiare non si trasformi in un compito gravoso, proponete un approccio ludico e originale allo studio, che serva a stimolare il loro interesse e a insegnate dei trucchi utili per memorizzare ed argomentare.
Che emozione il primo giorno di scuola! Vestiti di tutto punto con il grembiulino colorato, un ultimo abbraccio alla mamma e poi di corsa in classe al suono della campanella, per entrare nell'ambiente, nuovo e pieno di stimoli, che li ospiterà per i prossimi cinque anni e permetterà loro di imparare tante cose nuove e conoscere nuovi compagni.
L'inserimento nel sistema scolastico per un bambino e la sua famiglia rappresenta un cambiamento importante, che cambierà completamente la sua routine quotidiana e gli farà fare un sostanzioso passo in avanti nel suo processo di crescita e di apprendimento.
Dopo i primi due anni in cui la didattica scolastica si concentra soprattutto sull'imparare a leggere e scrivere, attraverso attività divertenti e mirate per la sua età, che spesso prevedono il gioco, il disegno e il lavoro manuale, a partire dal terzo anno della scuola elementare, quindi dagli 8 anni in su, la scuola inizia a richiedere un maggiore impegno ai vostri bambini.
Una volta sviluppate le loro capacità cognitive e appresi gli strumenti basilari per svilupparle, si richiede attenzione, concentrazione, pazienza, memoria e tanto tanto studio, per ottenere dei buoni voti, superare gli esami e poter accedere alle classi successive.
Per riuscire a gestire in maniera serena questa nuova situazione, senza affrontarla con stress e fatica, come genitori potete aiutare in prima persona i vostri bambini a studiare, non solo facendo capire loro che lo studio è fondamentale per conoscere e comprendere la realtà che gli sta intorno e il funzionamento della società a cui appartengono, ma anche per fargli sviluppare un approccio allo studio leggero e divertente, che gli farà amare la scuola al punto da non vedere l'ora di andarci per apprendere cose nuove.
In questo articolo troverete dei consigli utili per insegnare ai vostri figli a studiare e a sviluppare un metodo di studio efficace, che potrà aiutarli a mantenere dei buoni risultati nel prosieguo della loro carriera scolastica, nonché delle soluzioni semplici e divertenti per coinvolgerli nello studio, senza diventare dei sostituti degli insegnanti, ma giocando e divertendovi con i vostri bambini.
Dalla curiosità infantile al metodo di studio
Molti genitori rimangono sorpresi nel vedere che i loro bambini, molto svegli, curiosi e attivi a casa e in altre attività extrascolastiche, hanno poca voglia di andare a scuola e di imparare, portando spesso a casa dei risultati non in linea con le loro capacità e potenzialità.
In effetti i bambini, fin dai primi anni di vita, sono delle spugne e dei piccoli registratori, pronti ad assorbire e registrare nella loro memoria tutti gli stimoli che vengono dall'esterno: prima, dallo speciale legame affettivo e fondamentale con la loro mamma, poi, allargando la loro sfera di interesse e di relazione, con gli altri soggetti della famiglia e dell'ambiente domestico, infine con il mondo esterno.
In questo percorso ricco e prezioso, che è il loro naturale processo di crescita e sviluppo, si affineranno le loro capacità psico-fisiche e inizieranno a delinearsi le loro potenzialità e passioni, che potranno poi essere coltivate continuando a sperimentare e conoscere, esplorando e vivendo nuove situazioni e nuovi ambienti, compreso il mondo dell'educazione e della scuola.
Abituati a conoscere ed apprendere sotto lo stimolo della loro curiosità, molti bambini possono quindi trovarsi in difficoltà di fronte alle regole e ai ritmi proposti dalla metodologia di insegnamento scolastico, in quanto a scuola non si può scegliere cosa studiare, ma si devono imparare e memorizzare anche delle cose che non dipendono dalla propria scelta personale, dalla propria curiosità o dalle proprie esperienze, ma che vengono proposte e imposte dall'esterno.
Per questo, per far sì che i vostri figli si approccino nel modo giusto a questa nuova dimensione dell'apprendimento, dovete essere d'aiuto e collaborare con le insegnanti, che già fanno il grosso del lavoro a scuola, per fargli capire l'importanza dello studio e che, applicando il metodo giusto e facendo leva su determinati stimoli, studiare può essere molto più facile e divertente di quanto si pensi.
Al termine della scuola primaria, è bene infatti che i bambini abbiano appreso come approcciarsi allo studio con organizzazione e metodo, perché con il passaggio alla scuola secondaria di primo grado, ossia al triennio delle scuole medie, dovranno fare fronte a un carico di lavoro molto maggiore, sia a scuola che a casa, e apprendere una notevole quantità di nozioni, che dovranno essere tutte convertite in informazioni facilmente memorizzabili e utilizzabili, per riuscire al meglio nei compiti scritti e nelle interrogazioni orali.
Un confronto tra presente e passato
Voi genitori che ci siete già passati, sapete cosa li aspetta, e quindi potete preparare i vostri figli ad affrontare gli argomenti di studio e le diverse materie, incitandoli a migliorare e a non abbattersi di fronte a un brutto voto della maestra o un giudizio negativo del professore: anche l’apprendimento è una sorta di allenamento, come quello sportivo, che richiede esercizio, concentrazione, pazienza, nonché il giusto atteggiamento mentale nell'affrontarlo.
Dovervi mettere nuovamente a confronto con l'esperienza, per voi ormai conclusa, della scuola, vi farà fare un salto indietro del tempo, risvegliando magari vecchi motivi di stress e frustrazione che possono aver fatto parte della vostra carriera scolastica: nel caso, cercate di concentrarvi sulle necessità del vostro bambino e di ritagliarvi il giusto tempo, tra gli impegni di lavoro e di casa, per seguirlo nei suoi studi, interessandovi ai suoi risultati e andando a colloquio con gli insegnanti, per avere sempre presente la sua situazione scolastica e un'idea del suo comportamento in classe, che potrà forse essere diverso da quello che mantiene a casa.
Da parte vostra, se volete davvero aiutare i vostri bambini a studiare, informatevi su cosa stanno studiando in quel momento, andando magari a rispolverare le vecchie nozioni apprese da giovani, e aiutateli nei compiti a casa, magari dandovi il cambio con il loro papà o facendovi aiutare dai fratelli più grandi, per far capire al vostro bambino che i suoi risultati scolastici sono oggetto di interesse di tutta la famiglia. Non dovendovene occupare da sole, sarà un compito meno gravoso anche per voi, e sarà più facile non perdere la pazienza, anche di fronte alla svogliatezza o alla pigrizia dei vostri bambini.
Se volete un altro consiglio, la soluzione per far avere dei bei voti a vostro figlio, non è quella di fare i compiti al suo posto: al contrario, se vedete che ha delle difficoltà a risolvere un problema di matematica, o non ha molta voglia di rispondere alle domande del test di storia o di impostare il tema di italiano, cercate di aiutarlo a ripassare le nozioni necessarie e ad affrontare ogni cosa con metodo ed entusiasmo, magari suscitando il suo interesse proponendogli un approccio divertente e originale a quella particolare materia.
Il segreto è: concentrazione
I nostri figli, in misura maggiore rispetto a quando noi eravamo piccoli, sono sottoposti a moltissimi stimoli e input visivi e uditivi, non solo quando sono fuori casa, a scuola, al parco o a fare sport, ma soprattutto quando sono a casa: tra televisione, smart TV, console, videogiochi, video, tablet e smartphone, il loro cervello è sempre attivo e stimolato ma poi fanno fatica a raccogliersi un momento a riflettere, ad ascoltare quello che dice l'insegnante per più di dieci minuti e soprattutto a studiare.
Se volete aiutarli a fare i compiti a casa o durante le vacanze, che rappresentano il momento di allenamento e ripasso, per verificare quanto si è appreso da quello che la maestra ha spiegato a scuola, dovete aiutarli a concentrarsi. Per fare questo, il primo passo è creare per loro un ambiente adatto allo studio, privo di distrazioni, gradevole e accessoriato, in modo che abbiano a disposizione tutto il necessario e debbano solo concentrarsi sui libri e sulla lezione da studiare.
Se ne avete la possibilità, ricavate nella loro cameretta o anche in salotto, uno spazio speciale solo per lo studio: metteteci una bella scrivania di legno, uno scaffale con tutti i suoi libri scolastici e i suoi quaderni per gli appunti, il necessario per scrivere e cancellare, una bella lampadina, per studiare rilassati senza affaticare gli occhi e una seduta comoda e idonea, per evitare problemi di postura che, alla lunga potrebbero causargli mal di testa e mal di collo.
Avendo un luogo per lo studio a sua esclusiva disposizione, privo di distrazioni come tv, giochi e dispositivi mobili, il vostro bambino potrà trovare la giusta concentrazione, sentendo di avere un angolino della casa tutto per sé, nel quale svolgere questa importante attività, tanto preziosa per la sua infanzia quanto per il suo futuro.
Per fare in modo che il vostro bimbo si concentri sullo studio, ci sono degli orari migliori per studiare: dato che la mattina è a scuola, l'ora ideale per fare i compiti a casa è la metà del pomeriggio, a digestione finita e magari dopo essersi svagato un po' e aver liberato la mente, magari guardando un cartone animato in tv o leggendo un bel libro.
Sarebbe meglio evitare lo studio subito dopo pranzo o dopo cena, perché in quel momento il corpo è coinvolto nel processo digestivo e la mente è più affaticata, per cui sarà molto difficile per i vostri bambini concentrarsi sul quaderno senza addormentarsi.
Per alleggerire la fatica di studiare, potete regalare loro una pausa golosa, preparando una merenda fresca e ricca, magari con un bel succo di frutta o uno yogurt, che ridia l'energia necessaria per finire quell'operazione o terminare l'ultimo esercizio di grammatica.
A quel punto lo studio può andare avanti fino a poco prima dell'ora di cena, quando bisogna smettere per andarsi a lavare le mani e aiutare la mamma ad apparecchiare la tavola, per godersi una serata da dedicare alla serena vita familiare.
Anche se i bambini di oggi tendono a voler stare svegli fino a tardi, per imitare i grandi o finire di vedere i film in tv, che spesso finisco a tarda notte, se volete essere sicuri che il vostro piccino in classe sia attento e reattivo, è bene che vada a letto a un'ora consona alla sua età. Perché un bambino possa affrontare al meglio una lunga mattinata di lezione e poi un pomeriggio fatto di sport, amici e compiti a casa, sarebbe meglio che riuscisse a dormire circa otto ore a notte, per svegliarsi la mattina fresco e riposato e ad arrivare a scuola arzillo e pimpante, ricaricato da una ricca colazione.
Ad ognuno il suo metodo
Se vi state chiedendo se c'è un unico metodo di studio, applicabile in tutte le situazioni ed efficace al 100% per aiutare i vostri bambini a studiare, la risposta è no. Questo perché, ogni individuo è unico e ragiona a modo suo, per cui avrà un diverso approccio allo studio, diversi meccanismi mnemonici, una maggiore o minore capacità di rielaborazione e argomentazione.
Solo dopo aver messo alla prova e compreso quali sono le necessità di vostro figlio, potrete stabilire con lui qual è il metodo più efficace per aiutarlo a studiare. Tuttavia, ci sono delle good practices che possono essere applicate, e che lo aiuteranno sensibilmente ad avere meno difficoltà a scuola e a capire più velocemente quale strategia di studio si confà alle sue caratteristiche personali, rendendogli molto più semplice fare i compiti e avere successo negli studi.
Innanzitutto, metà del lavoro di studio deve essere fatto in classe: non è un mistero che, se durante la lezione i vostri figli staranno attenti a quanto spiegato dall'insegnante, magari prendendo appunti o annotandosi i concetti chiave sul proprio quaderno, avranno poi meno difficoltà nel ripasso da fare a casa.
È vero che a volte sembra più divertente guardare quello che fa il compagno, o fare una cornicetta nel quaderno, o rispondere al messaggino del vicino di banco, però dovete cercare di far capire ai vostri figli che, se staranno attenti e seguiranno a scuola, a casa dovranno fare molta meno fatica e avranno più tempo libero, da dedicare al gioco e alle cose che amano.
L'ideale, per aiutarli a memorizzare e ad argomentare quanto gli è stato spiegato, sarebbe che, appena tornati a casa, magari mentre vi aiutano a cucinare e ad apparecchiare per il pranzo, vi ripetessero a grandi linee gli argomenti trattati durante le lezioni della mattinata: in questo modo potranno rendersi conto in prima persona di quanto hanno già appreso con il solo ascolto e quanto invece dovranno andare a riguardare.
Compreso questo, quando poi siete a casa insieme a studiare la lezione assegnata, ci sono molti trucchi che potete provare, per vedere quale si addice alle caratteristiche e alle capacità cognitive di vostro figlio: c'è chi preferisce leggere e ripetere ad alta voce e chi si concentra di più con una lettura silenziosa; c'è chi schematizza la lezione in insiemi e parole chiave e chi preferisce fare dei riassuntini e ristudiare solo quello che si è compreso e rielaborato.
Un consiglio che potete seguire, a meno che non si tratti di testi o esercizi per i quali serva solo la memoria, è che per facilitare la memorizzazione e la comprensione di un concetto o di un problema, è sempre meglio rielaborarlo e cercare di esprimerlo con le proprie parole, piuttosto che ripetere a pappagallo tutto quello che c'è scritto nel libro, magari segnandosi le parole fondamentali da sapere, necessarie per chiarire un concetto e arricchire il proprio lessico.
Invitate quindi i vostri bambini a leggere la lezione dal libro e poi a ripetervela con parole proprie, come se stessero raccontando una storia, o se fossero loro a dovervela spiegare, in modo chiaro e preciso, impersonando il ruolo dell'insegnante. Questa inversione di ruoli li stimolerà ad impegnarsi e a dare il meglio, per comprendere il testo e potervelo spiegare in maniera precisa ed esaustiva, e sarà un buon allenamento per quando verranno interrogati alla lavagna.
Imparare è divertente
Affinché i vostri figli possano percepire lo studio come un'attività stimolante piuttosto che come un compito gravoso, potete aiutarli ad approcciarsi ai compiti e alle materie scolastiche con un'altra prospettiva, e sfruttare a vostro vantaggio gli strumenti del gioco, del racconto e della creatività.
Tutti gli argomenti del programma scolastico si prestano infatti ad essere modificati e resi più comprensibili, mescolando fantasia e metodo, per creare dei materiali e degli aiuti per lo studio su misura per il vostro bambino.
Se si trova in difficoltà a scrivere il tema di italiano, potete provare ad affrontarlo insieme come se doveste inventare una storia per bambini: partite dal titolo e definite esattamente di cosa volete parlare, aggiungete poi dei personaggi, passate a descrivere gli ambienti e finite con i particolari, creando una scaletta ordinata di tutto quello che volete inserire nel vostro racconto e una cornice narrativa che lo racchiuda.
Nel caso in cui il vostro bimbo debba fare la relazione della gita fatta al museo o alla fattoria didattica, potete provare ad aiutarvi con le foto scattate quella giornata, oppure, ancor più divertente, disegnare tante vignette di quello che è accaduto, realizzando una specie di fumetto: sarà più semplice poi trasformare le immagini in racconto e ricostruire l'esatto svolgimento dell'evento, scrivendo un testo ordinato ed esaustivo.
Se invece sono la matematica e le tabelline a dare dei problemi ai vostri figli non vi preoccupate: utilizzando un cartellone e dei pennarelli, potete creare una tabella numerica e divertirvi ad imparare le tabelline, coprendo le varie caselle numerate con dei cartoncini e contando i numeri in sequenza.
Inoltre, potete sfruttare la musica per aiutare la loro memorizzazione, come anche quella delle poesie e delle formule che vanno imparate a memoria. Molti studi dimostrano che il ritmo e la musicalità facilitano i processi mnemonici, per cui trasformare la lezione del giorno in una canzoncina o in una filastrocca breve e orecchiabile, può essere un modo efficace e divertente per ricordarsela più a lungo, sicuramente fino all'interrogazione del giorno dopo.
Anche la lezione di storia può diventare un simpatico gioco da tavolo, se proverete a schematizzarla e a ridurla in semplici concetti con il vostro bambino: prendete dei fogli e ricavate degli ovali o dei rettangoli, all'interno dei quali potete scrivere gli avvenimenti da ricordare e le date in cui si sono svolti. Aiutandovi con degli spaghi o dei colori, create insieme un cartellone colorato, dove ogni coppia sia abbinata nel modo giusto, e poi appendetelo nella sua cameretta: avendoli sempre sotto agli occhi, di sicuro non si dimenticherà più cos'ha fatto Cristoforo Colombo nel 1942, e porterete una nota di colore e creatività all'interno della sua camera.
Supporti digitali per lo studio
Infine, dato che ormai i dispositivi digitali fanno parte della vita dei vostri figli, potete concedere ai vostri bambini, e soprattutto ai figli adolescenti, di utilizzare computer, smartphone e tablet, ma allo stesso tempo potete provare a trasformarli in uno strumento di studio, ripasso e approfondimento.
Disponibili sul web e negli app store, ci sono molti software dedicati allo studio dei ragazzi, dalla scuola primaria in su, per esempio esercizi di logica e di calcolo, quiz a tema storico e scientifico, puzzle conoscitivi che richiedono delle conoscenze scolastiche di base per essere superati e così via.
Scaricateli sui dispositivi e proponete loro di farli, dopo lo studio o nella pausa prima di cena, per rilassare un po' la tensione ma continuando ad allenare il loro cervello.
Anche la televisione, se ben usata, può diventare uno strumento utile ed educativo: potete per esempio registrare dei programmi di cultura e di approfondimento o dei documentari e guardarli insieme, per fare il confronto rispetto alle cose scritte nei libri di testo e appuntarsi le cose nuove apprese.
In alternativa, i film e le serie tv possono essere efficacemente utilizzati per allenare la grammatica e soprattutto la pronuncia delle lingue, in primis dell'inglese: cambiate l'opzione della lingua del vostro televisore e, almeno finché sono piccoli e hanno un lessico e un vocabolario limitati, attivate i sottotitoli per aiutare i vostri figli nella comprensione. In questo modo, mentre loro ripasseranno e miglioreranno il loro inglese, voi potrete godervi un bel film in lingua originale e passare del tempo piacevole in loro compagnia.