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Educazione infantile

Come aiutare un bambino a dormire da solo

Una fase di transizione molto importante nella vita di un bambino è il momento in cui deve cominciare a dormire da solo nella sua cameretta.
Abituati a essere presi in braccio e al rassicurante contatto con la mamma e il papà, molti bambini affrontano con difficoltà questo spostamento e molti genitori fanno fatica a separarsi dai loro piccoli.
Con questo articolo vogliamo darvi dei piccoli consigli sul comportamento da adottare per aiutare i vostri figli a passare dal co-sleeping al dormire da soli, affrontando questo distacco in maniera naturale e serena.

Perché è importante che i bambini imparino a dormire da soli

Insegnare ai bambini a dormire da soli è utile e necessario al loro sviluppo per diversi motivi. Finché sono molto piccoli, intorno a 1 anno di età, risulta utile non farli dormire nel lettone con mamma e papà per abituarli a dei precisi ritmi di allattamento, utili per garantire una certa quantità e qualità di sonno ristoratore anche alla mamma e al papà. Potete scegliere di farli dormire in un lettino o in una culla, anche se si trova nella stessa stanza con voi. La vicinanza del corpo con i genitori spesso calma i bambini anche da molto piccoli, soprattutto nei primi mesi di vita.

Quando sono un po’ più grandi, insegnare ai bambini a dormire da soli li aiuterà a sviluppare il loro senso di autonomia e di sicurezza.

Inoltre, guadagnarsi i propri spazi fin da piccoli, il proprio lettino e la propria cameretta, è un’importante conquista per ogni bambino, che aiuterà a superare più facilmente l’ansia da distacco anche in altre tappe importanti della vita, quando con la crescita dovrà affrontare degli eventi importanti come il primo giorno di scuola, la prima gita e la prima notte fuori casa.

Saranno infatti diverse le occasioni della vita in cui il bambino dovrà dormire senza la mamma o il papà: si pensi per esempio a un viaggio di lavoro di uno dei genitori, alle vacanze estive dai nonni, a quando andrà al nido o verrà affidato alle cure della baby-sitter. Se avrà imparato presto ad addormentarsi nella sua stanza anche senza la presenza di un genitore, potrà affrontare queste situazioni con più serenità e anche i genitori potranno stare più tranquilli. Molto importante, quindi, è iniziare subito dopo la nascita con le buone abitudini.

Quando iniziare a dormire da soli?

Su quando sia il momento giusto per cominciare a far dormire il bambino nella propria cameretta ci sono diverse teorie: alcuni esperti di psicologia infantile sostengono che sia meglio abituarli presto, anche prima del compimento del primo anno di vita. In questa fase non sono in grado di alzarsi e camminare per andare nella stanza dei genitori, per cui, dopo i primi probabili pianti, si abitueranno a dormire da soli.
I genitori dovranno armarsi di pazienza e cercare di resistere alla tentazione di correre al primo lamento del bambino, anche se sicuramente non sarà facile per una madre o un padre sentire il pianto del proprio figlio. Ovviamente non bisogna ignorarli e lasciarli piangere senza considerazione: basterà fare tutto con le giuste dosi e con i giusti tempi procedendo con una separazione graduale.

Altre teorie sostengono che questo passaggio può avvenire in maniera più graduale, anche dopo il compimento dei 2-3 anni, sfruttando una serie di trucchi e di strategie per far sentire il bambino a proprio agio nel nuovo ambiente, ossia la sua cameretta, e aiutandolo ad affrontare in maniera meno brusca il distacco notturno dai genitori.

Per riuscire nell’intento dovrete comprendere i loro sentimenti e le loro paure e cercare di rispettare i loro tempi, senza forzarli o obbligarli a stare da soli in cameretta prima del tempo o all’improvviso. Se per esempio il bambino si sveglia dopo un incubo, è normale che il genitore lo rassicuri. Non fare questo li porterebbe a vivere con angoscia il momento di andare a letto e potrebbe renderli timorosi del distacco anche in altre circostanze.

Tutti i genitori hanno affrontato questa fase e hanno messo a punto alcune tecniche e strategie per insegnare ai loro bambini a dormire da soli, senza traumi e in maniera serena e naturale, in modo che il riposo dei bambini sia tranquillo e allo stesso tempo anche gli adulti possano avere a disposizione le giuste ore di sonno. Vediamole insieme e scegliete quella che secondo voi è più adatta al vostro piccolo.

Un ambiente confortevole

Cominciamo intanto dalla camera del bambino, ossia il luogo dove dovrà dormire da solo e che dovrà diventare il valido sostituto del vostro caldo lettone appena sarà abbastanza grande.

Un ottimo modo per fare in modo che i bambini si abituino a dormire nel loro lettino e nella loro cameretta, è quello di farli affezionare e abituare a tale ambiente. Rendetelo quindi bello e confortevole, con oggetti e colori a misura di bambino, e magari trascorreteci del tempo insieme a loro durante l’arco della giornata.

Anche la messa a letto dovrà essere studiata a regola d’arte: la stanza deve essere calda ma non troppo, affinché il bimbo non sudi durante la notte, e le coperte e il cuscino morbidi e confortevoli. Anche l’alimentazione è importante: la sera, potreste proporre ai vostri bambini un pasto non troppo pesante per favorire un riposo più tranquillo.

Nella stanza ci dovrebbe essere buio, in modo da conciliare il sonno e non svegliare il bimbo la mattina con le prime luci dell’alba, ma nulla vieta di lasciargli una piccola lucina soprattutto nel primo periodo. Molti bambini infatti si sentono rassicurati dalla presenza di una piccola luce, che gli permetta di vedere i profili degli oggetti e della stanza nel caso di risvegli notturni.

Potete scegliere una lucina colorata a risparmio energetico, una lucina a timer, che si spegne durante la notte quando il bambino si sarà ormai addormentato, ma che gli servirà per addormentarsi tranquillo, o le lucine adesive, a forma di stelline, che potete attaccare sui mobili e sulle pareti, per rendere ancora più magica e rassicurante la cameretta dei vostri bimbi.

Aiutare bambini a dormire da soli

Il rituale della nanna

Una strategia molto utile per far abituare i bambini a dormire da soli, è quella di creare un rituale preciso e scandito attorno al momento di andare a letto.

I bambini piccoli infatti sono molto abitudinari e hanno il bisogno di sapere cosa li attende, perché questo li rassicura e li aiuta ad affrontare le situazioni e il futuro con maggiore sicurezza.
Risulta quindi utile ideare una sorta di rituale o una procedura per mettere a letto i bambini, con una serie di azioni semplici che si ripetono ogni sera e che possono essere svolte anche da persone diverse dalla mamma, se non poi in futuro in autonomia dai bambini stessi.

Intanto l’ideale sarebbe stabilire un orario fisso per andare a letto, cercando di mantenerlo nel tempo. Alcuni genitori cercano di tenere svegli i bambini fino a tardi, in modo da far sì che dormano tutta la notte, ma in realtà spesso questo porta l’effetto contrario: quando sono molto stanchi i bambini fanno molta più fatica ad addormentarsi e metterli a letto rischia di divenire un’impresa ardua.

Stabilite quindi un orario fisso per metterli a nanna, e fate precedere la vera e propria messa a letto da una serie di gesti che ripeterete ogni sera: lavarsi i denti, mettersi il pigiama, rimboccargli le coperte, una storiella della buonanotte, un bacio sulla fronte e luce spenta.

Chiaramente, in base al vostro carattere e a quello del vostro bambino, potete fare delle piccole modifiche al rituale: potete far ascoltare delle musiche rilassanti al vostro bambino, oppure cantargli voi una ninna nanna della buona notte, oppure leggergli una fiaba: l’importante è che siano azioni che potrete ripetere le notti seguenti.

I sostituti della mamma

Una volta messo a punto un efficace rituale della buona notte, il bambino si sarà abituato a essere messo a letto in questo modo e, con il tempo, potranno farlo anche altre persone diverse dalla mamma o dal papà. Per introdurre questi sostituti, conviene seguire la stessa tecnica che usano in alcuni asili: le prime volte, per aiutare i bambini ad addormentarsi senza un genitore e il contatto fisico diretto, le mamme si fermano con le maestre per vegliare sul loro bambino fino al momento in cui non si sarà addormentato.

Allo stesso modo, potete coinvolgere nel vostro rituale della buonanotte i fratelli maggiori o la baby sitter, in modo che i bambini si abituino anche alla loro presenza, li eleggano a figure di riferimento, parte della loro sfera affettiva, e si affidino a loro nel momento prima del sonno.

Altri sostituti della mamma e del papà possono essere gli zii o i nonni, in base alle necessità e alla struttura della vostra famiglia. Se siete spesso fuori per lavoro, sapere di poter lasciare il vostro bambino a dormire da loro, senza timori e senza problemi, vi farà stare sicuramente più tranquilli.

Il giocattolo della buonanotte

Un altro utile alleato per scacciare l’ansia e la paura e far addormentare tranquilli i vostri bambini, è quello che gli studiosi chiamano l’oggetto transizionale. Altro non è che un semplice oggetto, in genere un peluche morbido e coccoloso o la loro bambola preferita, che i bambini possono portare nel lettino con loro per facilitare la fase di addormentamento.

Lasciate quindi che siano i bimbi a scegliere l’oggetto che preferiscono e permettete loro di portarlo sotto le coperte o vicino al letto, in modo che li faccia sentire al sicuro.

Quando saranno cresciuti, tale oggetto rimarrà un ricordo prezioso della loro infanzia, che potranno tenere in camera o passare ai propri figli, per aiutarli a dormire e farli sentire protetti per tutta la notte.

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