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Fotosintesi clorofilliana per bambini: una spiegazione semplice

Fotosintesi clorofilliana per bambini: una spiegazione semplice

La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico piuttosto complesso che coinvolge le cellule vegetali delle piante. Grazie a questo processo le piante riescono a nutrirsi a partire dalla linfa che ricavano dalla terra, grazie alla luce del sole e all'anidride carbonica presente nell'aria. Capire la fotosintesi clorofilliana è molto interessante e anche utile a comprendere quanto le piante siano fondamentali per la vita sul pianeta Terra.

Per questo, nonostante non sia un argomento di facile comprensione, potreste iniziare a introdurlo ai vostri bambini, con un linguaggio semplice e alcuni esercizi pratici. Ecco alcune idee e consigli per spiegare la fotosintesi clorofilliana ai bambini.

Che cos'è la fotosintesi clorofilliana

Spesso i bambini sono molto curiosi di capire il funzionamento delle cose del mondo. Non avendo ancora esperienza di ciò che li circonda, tutto per loro è nuovo e avvincente. Per questo spesso fanno molte domande anche su argomenti piuttosto specifici. Per un genitore, soprattutto prima che il bambino abbia raggiunto l'età per andare a scuola, è importante stimolare la curiosità dei propri figli, cercando di dare una prima infarinatura su diversi argomenti e materie.

Il tema della fotosintesi clorofilliana può essere uno di questi argomenti, che per la sua complessità può creare qualche problema all'inizio nell'apprendimento dei bambini piccoli. Si tratta infatti di un tema scientifico molto specifico, che per essere analizzato nel dettaglio richiede una proprietà di linguaggio già molto sviluppata, che i bambini apprenderanno in un secondo momento. Tuttavia non bisogna scoraggiarsi, ma cercare di trovare le parole giuste con cui far passare il concetto, anche a grandi linee, sapendo che poi comunque sarà argomento di studio più approfondito alla scuola primaria, quando i bambini inizieranno a studiare le scienze.

Per prima cosa, per spiegare ai bambini la fotosintesi clorofilliana è importante che voi per primi ne capiate il funzionamento: ecco quindi un sintetico ripasso. Con fotosintesi clorofilliana si intende un processo chimico che coinvolge le piante, attraverso il quale queste ultime si procurano il nutrimento. Le piante verdi infatti durante il giorno mangiano l'anidride carbonica che è presente nell'atmosfera, e al suo posto emettono ossigeno. La notte invece, in assenza di luce solare, accade il processo contrario, per cui le piante mangiano ossigeno come gli umani ed espellono l'anidride carbonica.

Il processo di produzione di ossigeno, avviene grazie alla presenza nelle piante di una sostanza molto particolare, ovvero la clorofilla. La clorofilla è un pigmento verde che è presente in natura negli organismi vegetali e permette alle piante di ricavare energia vitale dalla luce del sole. Grazie alla clorofilla avviene il processo della fotosintesi che trasforma composti inorganici come l'acqua e l'anidride carbonica in composti organici come gli zuccheri. La fotosintesi avviene in delle strutture molto particolari che si chiamano cloroplasti e si distingue in due fasi: la fase luminosa e la fase oscura.

Il processo della fotosintesi clorofilliana: le fasi

Vediamo quindi più nel dettaglio come avviene la fotosintesi clorofilliana in tutte le sue fasi. Come abbiamo detto, il processo si distingue in:

  • fase luminosa: necessita della luce del sole e dura mediamente di più.
  • fase oscura: non ha bisogno della luce del sole, infatti si svolge durante la notte.

Per aiutare i bambini a capire il funzionamento delle fasi, potreste aiutarvi con dei disegni, in modo che la spiegazione non sia solo nozionistica ma si combini alla loro creatività.

Per esempio, per affrontare la spiegazione della fotosintesi clorofilliana per bambini, potete rappresentare il ciclo di respirazione di una pianta in modo molto semplice: prendete un cartoncino bianco, matite colorate, colla, foglie e radici raccolte in giardino o al parco. Raffigurate insieme al bambino un albero su un lato del cartoncino, usando i colori per disegnare le radici, la corteccia e le foglie, i principali elementi che partecipano al processo di fotosintesi clorofilliana. Quindi per rendere più divertente il disegno, incollate le foglie sui rami e le radici nel terreno.

A questo punto sul lato opposto del cartoncino disegnate il sole, con i suoi raggi e iniziate la spiegazione: durante la fase luminosa, la luce del sole viene assorbita dal pigmento verde, ovvero dalla clorofilla. Disegnate quindi una freccia che parte dai raggi del sole e arriva alle foglie dell'albero. Le radici della pianta invece prendono dal terreno acqua e sali minerali, ovvero quella che viene chiamata linfa grezza. Rappresentate quindi anche questa fase con delle frecce di colore diverso che partono dal terreno, attraversano le radici e arrivano fino alle foglie.

A questo punto le foglie grazie al processo di fotosintesi sfruttano l'energia del sole per trasformare l'anidride carbonica e la linfa grezza in sostanze nutritive, ovvero zuccheri chiamati linfa elaborata. Così si compie il ciclo della fotosintesi clorofilliana: con il disegno avrete accompagnato la spiegazione a una visualizzazione concreta e avrete creato un lavoretto con vostro figlio che sarà utile ogni volta che il bambino vorrà tornare a interessarsi all'argomento. Una curiosità interessante, è che la parola fotosintesi, deriva dal greco antico, dove il termine “foto” indicava proprio la luce.

La fase oscura invece si svolge in assenza di luce solare e prevede il processo inverso, per cui l'ossigeno viene assorbito dalle piante che invece espellono l'anidride carbonica.

Perché la fotosintesi clorofilliana è importante

La fase luminosa del processo di fotosintesi clorofilliana è molto importante perché è quella in cui le piante producono ossigeno. A differenza di animali e umani infatti, le piante sono capaci di produrre sia anidride carbonica che ossigeno, e la quantità di ossigeno è maggiore rispetto a quella di anidride carbonica. Ecco perché per la Terra e per tutti gli esseri viventi le piante e gli alberi sono così importanti.

Alla fine del Settecento, uno scienziato inglese di nome Joseph Priestley dimostrò con due diversi esperimenti quanto le piante siano fondamentali e vitali per il nostro pianeta. Nel primo esperimento lo scienziato mise in uno spazio chiuso e sigillato un ramo di menta e una candela accesa. La candela bruciò tutto l'ossigeno presente nello spazio, quindi si spense. Dopo quasi un mese, lo scienziato riaccese la candela senza aprire lo spazio, ma concentrando i raggi del sole con uno specchio sullo stoppino della candela, che prese fuoco e cominciò a bruciare. Il rametto di menta infatti in quei giorni aveva generato nuovo ossigeno.

L'altro esperimento condotto dallo scienziato dimostra con chiarezza quanto per noi le piante siano importanti. Priestley mise in una teca sigillata un topolino e una pianta: solo grazie all'ossigeno generato dalla pianta, il topo poté sopravvivere. Questa è una buona metafora della situazione del nostro mondo: senza le piante rischieremmo di non avere l'ossigeno necessario per respirare, e quindi il processo di fotosintesi clorofilliana è per noi vitale.

Come allevare le piante in casa

Far crescere delle piante in casa è un'attività molto stimolante e consigliata per i bambini: prendersi cura di una forma di vita da accudire e rispettare può far capire ai più piccoli molti valori essenziali già nell'infanzia. Scegliete quindi le piante più appropriate al vostro spazio, e coinvolgete i vostri figli con entusiasmo, dalla semina all'innaffiamento. Ecco alcune idee su come crescerle senza difficoltà.

Per prima cosa ricordate che le piante sono organismi che per vivere hanno bisogno di luce, come abbiamo ben visto. Scegliete quindi un luogo della casa luminoso dove potrete posizionare il vaso in cui farle crescere. Sul balcone, o vicino a una finestra sarà perfetto. Quindi procedete con la scelta del vaso, che non deve essere troppo piccolo rispetto alla pianta che sceglierete. Infatti per svilupparsi, le piante hanno bisogno di estendere le loro radici nel terreno, da cui ricavano la linfa grezza. Un altro punto molto importante è quello di documentarvi su quante volte dovrete annaffiare la vostra pianta: per i bambini imparare ad avere costanza e disciplina è fondamentale, e se non vorranno far morire la pianta dovranno apprendere queste virtù.

La vita della pianta infatti non è un gioco, e non annaffiarla per dimenticanza o pigrizia significa lasciarla morire. Allo stesso modo, evitate di dare più acqua del necessario alla pianta: oltre alle indicazioni che potrete trovare online o dal vostro fioraio di fiducia, imparate a controllare lo stato della terra con le mani. La sensazione che dovrete avere sarà quella di un terriccio morbido e compatto. Se è ancora umido non aggiungete ulteriore acqua, mentre se lo sentite secco vorrà invece dire che la pianta ha sete.

Con le piante inoltre è importante capire anche i diversi bisogni in base alle stagioni: alcune piante infatti in autunno perdono le foglie, altre invece in primavera fioriscono. In queste fasi particolari, potrebbero avere bisogno di un po' di concime per continuare a vivere bene. Aiutatevi con la lettura di un libro specifico sull'argomento, o magari cercate nei tantissimi siti che si occupano di giardinaggio, anche i bambini potranno così appassionarsi grazie alle immagini e alle istruzioni pratiche che ne ricaveranno.