Non solo fiabe: i miti greci spiegati ai bambini

La mitologia greca è molto importante per la nostra cultura, in arte come in letteratura, ed è consigliabile che i bambini inizino a prendere confidenza con le storie e con i nomi già in famiglia. Esistono libri illustrati per bambini che raccolgono le storie dei miti greci e che le adattano al pubblico in una versione più semplice che aiuti la comprensione ed eviti di andare nel dettaglio dei passaggi più violenti. Ecco alcuni consigli che potrebbero esservi utili per avvicinare i bambini ai miti greci e alcune idee con cui potrete aiutarli a orientarsi nei diversi viaggi degli eroi, da Perseo a Ercole.
Mitologia greca: le origini spiegate ai bambini
Con mitologia greca si intende un sistema di racconti che illustrano il mondo secondo la visione della cultura greca antica. Attraverso la letteratura, gli antichi Greci avevano trovato un sistema per spiegare la storia della nascita della civiltà e i fenomeni naturali della realtà che potevano osservare ma che non avevano gli strumenti per capire. I miti greci avevano uno scopo pedagogico, oltre a quello di voler esprimere la concezione del mondo di un popolo. Molta importanza era data anche alla forma, per questo i miti inizialmente erano scritti in esametri, un tipo di verso complesso che però aiutava nella trasmissione della storia che all'origine era esclusivamente orale.
I più antichi miti greci sono raccolti in due poemi, l'Iliade e l'Odissea, attribuiti all'autore Omero. Inoltre, si pensa che questo sistema di miti sia stato tramandato di generazione in generazione in forma orale, fino a quando qualcuno lo ha scritto. Questo spiega perché spesso dei miti si hanno più versioni.
In questi due grandi poemi vengono narrate la guerra di Troia e le sue catastrofiche conseguenze. Questa guerra mitologica vide combattere Troiani e Achei e fu scatenata dalla fuga di Elena, moglie di Menelao, re di Sparta. La donna infatti si innamorò di Paride, figlio del re di Troia, Priamo: ma per capire davvero il racconto dell'Iliade bisogna parlare anche delle divinità, che sono i veri attori della letteratura epica greca, mentre gli uomini e le donne sono come burattini nelle loro mani e, soprattutto, nelle mani del Fato.
La vera origine della mitologica guerra di Troia, nasce dal famoso pomo della discordia, la storia secondo cui Eris, dea della discordia, durante il matrimonio di due divinità, lanciò sul tavolo del banchetto nuziale una mela con scritto “Alla più bella”. A quel punto Zeus, padre di tutti gli dei, fu chiamato per scegliere chi tra Era, Afrodite e Atena fosse la più bella, ma il re degli dei non volle farle arrabbiare e scelse di delegare la scelta a un mortale. Il mortale fu proprio Paride, che aveva fama di saper prendere buone decisioni: a quel punto le tre dee promisero ognuna un dono che avrebbero dato a Paride se avesse scelto loro, e Paride decretò che la dea più bella fosse Afrodite. La dea aveva promesso al giovane che avrebbe avuto l'amore della donna più bella del mondo, che era appunto Elena: così iniziò tutta la storia della guerra di Troia. La storia quindi si svolge su due livelli, quello ambientato nell'Olimpo, dove dei e dee litigano e manovrano gli umani a loro piacimento; poi c'è la guerra vera e propria combattuta alle porte della città di Troia, dove vari eroi e protagonisti si affrontano e combattono.
L'altro poema fondamentale per la mitologia greca è l'Odissea, ambientata dopo la fine della guerra di Troia e che narra la storia del ritorno in patria di uno dei protagonisti dell'Iliade, ovvero di Ulisse, chiamato anche Odisseo nel poema. Dopo la guerra il povero eroe deve affrontare numerose fatiche prima di poter tornare di nuovo a casa, l'isola di Itaca, e dall'amata moglie Penelope. Nel suo viaggio succederanno cose incredibili, come l'incontro con il ciclope Polifemo, il rapimento da parte della ninfa Calipso e la tentazione delle sirene. Odisseo riuscirà a sconfiggere i suoi nemici non grazie alla forza fisica, ma grazie alla potenza dell'ingegno e del linguaggio.
Perché raccontare i miti greci ai bambini?
Raccontare i miti greci ai bambini è importante per molti motivi. Prima di tutto l'antica Grecia è la fonte da cui ha origine la nostra civiltà e la nostra cultura: tutta la nostra letteratura, il nostro codice etico e la nostra società non sarebbero le stesse se non ci fosse stata la civiltà greca con il suo sistema di miti e leggende che hanno per la prima volta ordinato il mondo secondo una narrazione coerente e epica. Conoscere questi testi permette di conoscere le origini della nostra cultura.
Inoltre, è innegabile il fascino del mondo magico creato da tutta questa narrativa, che affianca la prima specie di supereroi a creature soprannaturali, mostri e personaggi umani. La lettura di questi miti può essere perfetta per accompagnare i vostri figli prima di andare a letto, per conciliare il sonno e condividere con loro un momento intimo che allo stesso tempo li faccia familiarizzare con le storie da cui sono poi nate tutte le altre. I miti greci, infatti, rispondono agli interrogativi che si poneva la società greca, e quindi a quelle prime domande sul mondo e sulla vita che tutti prima o poi ci poniamo. La curiosità di un bambino su molti temi quindi può venire appagata in una prima fase dell'infanzia dalla lettura di queste storie mitologiche che con narrazioni semplici spiegano problemi complessi come nelle fiabe o nelle parabole.
I miti greci spiegati ai bambini: le 3 storie più belle
I miti greci sono moltissimi e tutti hanno peculiarità che li rendono unici e di inestimabile valore, ma è vero che alcuni sono più adatti ai bambini e possono essere il punto di inizio per scoprire la cultura greca. Ecco quindi tre esempi di miti da raccontare a vostro figlio o vostra figlia.
- Un bellissimo mito è quello che spiega la nascita delle quattro stagioni. Secondo il mito, grazie alla dea della fertilità Demetra gli uomini godevano della bella stagione tutto l'anno fino a quando il rapimento della figlia della dea e di Zeus, Persefone, non cambiò la situazione. Infatti Ade, dio dell'oltretomba, si innamorò della ragazza e la rapì portandola nell'oltretomba dove la invitò a mangiare un melograno: la ragazza non aveva fame e ne mangiò solo pochi chicchi, non sapendo però che chi avesse mangiato quel frutto sarebbe poi stato costretto a rimanere nel regno dei morti. La madre Demetra si disperò tanto che scatenò un inverno senza fine: Zeus dovette intervenire e visto che Persefone non aveva mangiato tutto il melograno, le sarebbe stato permesso di tornare dalla madre sei mesi all'anno. Fu così che Demetra creò le stagioni: quando si avvicinava il momento del ritorno di Persefone, preparava la terra alla fioritura dando vita alla primavera; l'estate era il momento in cui potevano vivere insieme, mentre quando Persefone doveva tornare nell'inferno la madre si disperava facendo nascere l'autunno, seguito dall'inverno.
- Un mito educativo da raccontare a un bambino è quello di Arianna e Teseo. Tanto tempo fa, a Creta, il re Minosse chiese all'architetto Dedalo di imprigionare il Minotauro, un mostro con la testa di toro e il corpo umano, che spaventava da tempo la popolazione. Dedalo allora costruì, insieme al figlio Icaro, un labirinto in cui rinchiudere il Minotauro, e il re Minosse ne fu molto contento. Tuttavia, per nutrire il Minotauro, ogni anno la città di Atene doveva inviare a Creta sette ragazze e sette ragazzi, in modo da saziare la creatura mostruosa. Fra questi ragazze vi era l'eroe Teseo, che voleva uccidere il Minotauro a tutti i costi e che si innamorò della figlia del re, Arianna, che lo ricambiava ardentemente. La ragazza diede all'amato un gomitolo e gli disse di srotolarlo man mano che avanzava all'interno del labirinto. Una volta ucciso il Minotauro con la spada che teneva nascosta sotto la veste, seguì il filo di Arianna e riuscì a ritrovare l'uscita e a tornare sano e salvo dai suoi amici e dalla donna amata. Grazie a lui quel mostro terribile non terrorizzò mai più nessuno e nessuna vita ateniese fu mai più inviata in sacrificio per lui.
- Importante anche il mito di Prometeo, che decise di usare il suo potere per il bene degli uomini. A Prometeo e al fratello Epimeteo era stato affidato il compito di distribuire agli esseri viventi sulla terra alcune buone qualità, ma Epimeteo aveva favorito gli animali dimenticandosi degli uomini. Dispiaciuto Prometeo rubò il fuoco dal carro del dio del Sole: quando Zeus lo scoprì decise di punire i fratelli e il genere umano. Fece creare una donna bellissima, con la missione di punire gli uomini; la diede in sposa a Epimeto che però, messo in guardia dal fratello Prometeo, la rifiutò. Zeus allora incatenò a una montagna Prometeo e lo condannò a una punizione terribile: ogni notte un'aquila gli avrebbe mangiato il fegato. Per liberarlo Epimeteo acconsentì a sposare Pandora ma la donna, spinta dalla curiosità, aprì un vaso nascosto dallo sposo: al suo interno erano custodite le sventure degli uomini e aprendolo Pandora le liberò; in fondo al vaso però era custodita anche la speranza, che riuscì a consolare e dare conforto agli uomini. Il mito si conclude con l'arrivo di Ercole, l'eroe che mentre portava a termine le famose fatiche di Ercole stava cercando di rubare i pomi d'oro dal giardino delle Esperidi, e durante la missione liberò Prometeo e uccise l'aquila, riscattando il genere umano.
Come avvicinare i bambini ai miti greci: (lettura, cartoni animati ecc...)
Sia i bambini piccoli che i ragazzi possono coltivare la passione per la narrativa leggendo una raccolta di questi miti. I miti possono essere un buon primo approccio per insegnare a leggere ai bambini. Per accrescere la passione per questi classici ci sono anche molti giochi e attività che si possono sperimentare: dal gioco di società ai cartoni animati a tema mitico, dalla musica all'arte; potete realizzare dei lavoretti in casa per ricreare i luoghi e i personaggi dei miti con cui poi far giocare i bambini. Buon divertimento!