La bandiera italiana spiegata ai bambini:
la storia, il significato dei colori

La bandiera nazionale italiana è il tricolore verde, bianco e rosso. La storia che ha portato alla formazione della nostra Repubblica è molto complessa e attraversa tre secoli, da dopo la rivoluzione francese fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Si tratta di molte informazioni, spesso non facili da spiegare a un bambino, ma è importante provare a raccontare questa storia anche a casa, perché non se ne perda memoria e non si studi solo come compito a scuola in maniera fredda e distaccata. Pronti?
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La storia della bandiera italiana
La storia della nostra bandiera nazionale è molto importante perché fa capire come il nostro paese abbia impiegato davvero tanto tempo per arrivare alla sua forma attuale. Per i bambini che sono sempre curiosi di capire le cose del mondo, raccontare la storia del paese in cui vivono è molto importante per avere maggiore coscienza civica e apprezzare di più la nazione in cui vivono. La memoria storica è un passaggio fondamentale dell'educazione ed è un momento di comunione tra genitori e figli. Cercate quindi di spiegare questa storia, con parole semplici, come se fosse una fiaba, e attraverso la narrazione i vostri figli potranno imparare molte cose interessanti che non dimenticheranno mai.
Non si parla solo di storia in realtà, ma anche dei valori su cui si fonda il nostro Stato, valori che hanno creato una comunità che si sente parte di qualcosa di più grande. Per i bambini, anche piccoli, è significativo capire lo spirito storico su cui si è costruito il nostro Paese, e iniziare a parlarne già in famiglia, prima che studino le nozioni alla scuola primaria, potrebbe far provare loro una maggiore empatia.
Iniziamo quindi con il dire che la Repubblica italiana nasce ufficialmente il 2 giugno 1946, dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, quando attraverso un referendum gli italiani scelsero che forma politica dare alla loro nazione. Da allora il 2 giugno è festa nazionale, un'importante ricorrenza che serve a celebrare gli ideali e i valori su cui si fonda la nostra nazione.
La storia della bandiera italiana però parte da molto prima nel tempo, ancora prima dell'Unità d'Italia e della nascita della Costituzione. Il territorio del nostro paese, infatti, per molti secoli fu diviso e dominato da casate straniere. Per trovare le origini della nostra bandiera bisogna tornare alla fine del Settecento, subito dopo la rivoluzione francese. Questo fu un periodo abbastanza movimentato nel nostro continente, perché iniziarono una serie di guerre che miravano a esportare anche in altri paesi la rivoluzione. Tutto partì con le truppe rivoluzionarie francesi guidate da Napoleone che vinsero più volte, e in Italia tra i il 1796 e il 1799 i rivoluzionari iniziarono a farsi chiamare patrioti, perché vedevano nei principi di libertà e rivoluzione il modo per avviare un processo di indipendenza contro i poteri degli stati maggiori.
Si formarono così, nel periodo chiamato Risorgimento, delle città autonome, per lo più situate nell'Italia Settentrionale, che presero il nome di Repubbliche sorelle. Queste città erano alleate della Francia, che offriva loro protezione e sostegno contro qualsiasi nemico.
Fu la Repubblica Cispadana che adottò nel gennaio 1797 la bandiera tricolore verde, bianco e rosso su ispirazione di quella francese blu, bianco e rosso. La collaborazione con le truppe francesi durante questo periodo di guerra ha influito molto sui simboli della nostra patria e sulla nostra cultura. Tuttavia la bandiera della Repubblica Cispadana era diversa dal tricolore che conosciamo noi oggi, perché era composta da bande orizzontali e al centro aveva un vessillo formato da una corona d'alloro, dalle iniziali R e C e da una faretra con le frecce.
Successivamente la Repubblica Cispadana venne unita a quella Transpadana, per formare la Repubblica Cisalpina che adottò invece una bandiera più simile alla nostra attuale, con le tre bande verticali. Tuttavia poi con la caduta di Napoleone e il periodo della Restaurazione la bandiera venne dimenticata. Fu poi il patriota Ciro Menotti a recuperarla sostenendo che dovesse diventare la bandiera italiana. Così poi con i moti d'indipendenza prima e con Mazzini e le 5 giornate di Milano, la bandiera tricolore ricomparve con diverse declinazioni da regione a regione.
Nel Regno di Sardegna, la dinastia dei Savoia adottò la bandiera ponendo al centro il proprio vessillo sabaudo. Quando il primo Regno d'Italia fu proclamato, sulle note dell'inno di Mameli, era passato quasi un secolo dalla prima comparsa del tricolore in Italia. Il 17 marzo 1861, il tricolore divenne la bandiera ufficiale della nostra penisola, anche se era diverso da come lo vediamo oggi perché al centro c'era ancora il vessillo dei Savoia, la dinastia che resse di fatto il regno durante la prima e la seconda guerra mondiale, fino alla nascita della Repubblica nel 1946. Solo dopo la fine dei conflitti lo stemma dei Savoia venne tolto dalla bandiera nazionale, che diventò ufficialmente quella che oggi tutti noi conosciamo.
Fu a questo punto della storia che venne nominato il primo Presidente della Repubblica, si formò il Parlamento, con sede a Roma, e venne scritta la Costituzione i cui primi 12 articoli raccolgono i principi su cui si fonda lo Stato italiano. Il dodicesimo di questi principi si occupa proprio della bandiera, recitando: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
La nostra bandiera quindi porta con sé una grande influenza internazionale e una lunga e complessa storia che è molto importante che tutti i cittadini italiani imparino a conoscere e ne facciano tesoro.
I colori del tricolore italiano: cosa rappresentano
Per capire bene i colori della bandiera italiana dobbiamo rifarci alla storia della sua nascita: durante la rivoluzione francese, il rivoluzionario Camille Desmoulins chiese al popolo quali sarebbero stati i colori simbolo della rivoluzione. Furono proposti il blu, che era stato già il simbolo della Rivoluzione americana, oppure il verde della speranza.
All'inizio si optò per il verde, ma il giorno successivo venne subito cambiato con il rosso e il blu, perché il verde era il colore del Conte d'Artois, che sarebbe diventato Re Carlo X nel periodo della Restaurazione. Tuttavia ormai la notizia che fosse stato scelto il verde aveva percorso la strada al di là delle Alpi, fino in Italia dove fu riportato sulle Gazzette che il verde era il colore simbolo della rivoluzione. I primi manifestanti così iniziarono a esporre delle coccarde di colore verde, bianco e rosso.
Ci sono varie teorie sul significato dei colori della bandiera italiana, ma nessuna è davvero certa e quindi attestata, soprattutto per quando riguarda il bianco e il rosso. Vediamo però più nel dettaglio quale potrebbe essere il significato che hanno oggi i colori della bandiera nazionale.
- Verde. Rappresenta la natura e quindi porta con sé i valori di uguaglianza e solidarietà tra uomini, nati tutti uguali sulla terra. Rappresenta anche i diritti naturali che ci spettano in quanto esseri umani. Questi valori erano molto cari ai rivoluzionari nell'epoca dell'adozione del tricolore.
- Bianco. È il colore della luce del Sole e indica per questo la purezza e la pace, altri valori fondamentali della nostra comunità.
- Rosso. Emblema del sangue e dei sacrifici dei patrioti che hanno dato la vita per unire il nostro paese e per ottenere la libertà dalla dominazione straniera.
Alcune curiosità
Come avete potuto vedere la nostra bandiera ha una storia molto complessa e articolata e che parte da molto lontano nel tempo e nello spazio. Ecco ancora alcune curiosità per approfondire il tema della bandiera italiana spiegata ai bambini.
- Durante il Regno d'Italia, proclamato nel 1861, al centro del tricolore spiccava il vessillo della dinastia Savoia, ovvero uno scudo con al centro una croce, contornato da una sottile linea di colore azzurro. L'azzurro divenne così uno dei simboli dell'unità d'Italia, e ancora oggi l'azzurro italiano viene utilizzato durante alcuni eventi sportivi. Fu utilizzato per la prima volta nel 1910 sulle maglie della Nazionale di calcio italiana. Infatti i giocatori di questa squadra ufficiale vengono chiamati "gli azzurri".
- Anche il rosso è molto importante nello sport, soprattutto in ambito automobilistico, perché è il colore della Ferrari, che proprio nei primi anni del dopoguerra veniva fuori dalla famosissima fabbrica di Maranello.
Per far interessare i bimbi alla storia della loro terra, coinvolgeteli anche con qualche gioco e lavoretto semplice da fare insieme a loro a casa. Per esempio per la Festa della Repubblica del 2 giugno, potete costruire degli oggetti a tema. Spesso anche alla scuola dell'infanzia per quest'occasione si preparano delle creazioni, come coccarde e bandiere colorate, oppure vengono insegnate poesie e filastrocche che riguardano l'Unità nazionale e il suo emblema: il tricolore.