Mamma e bambino
Quando una coppia di genitori è in attesa di un bebè, ci sono un sacco di aspettative e desideri in fermento: mamma e papà scalpitano al solo pensiero di sapere se sarà maschio o femmina, fantasticano su come sarà quando inizierà a parlare, si preparano leggendo libri ed articoli utili per la sua educazione, si accordano su chi lo dovrà accompagnare all'asilo o a lezione di musica. Tutto questo nella speranza di sapersela cavare e sapersi organizzare e per crescere un bambino sano e felice.
In questo sta il compito basilare di ogni famiglia: creare una sicura base affettiva per il proprio bimbo o la propria bimba, aiutarlo a sviluppare fiducia in se stesso e l’autonomia, imparare dai suoi errori e ad aiutarlo nel raggiungimento delle sue aspirazioni personali una volta divenuto ragazzo e poi uomo nel pieno rispetto dei suoi diritti e doveri.
L'inizio di un legame speciale
Soprattutto il primo anno di vita del bambino è il periodo fondamentale per la formazione del suo Io individuale e per l'acquisizione della prima coscienza di sé; proprio nei primissimi mesi di vita, il legame tra mamma e bambino, intenso e necessario durante la gravidanza grazie al cordone ombelicale, risulta altrettanto forte, quasi che esso vivesse ancora nella sua pancia e fosse una cosa sola con la madre.
In questa fase si sviluppa l'attaccamento speciale tra madre e figlio, necessario per l'allattamento: essendo la madre, la fonte primaria di nutrimento del piccolo, è lei che il piccolo ricerca come persona di riferimento ed è con lei che ha i suoi rapporti primari.
A distrarlo da questa sorta di simbiosi sono le sensazioni corporee e gli stimoli esterni: nel momento immediatamente successivo alla nascita, inizia, infatti, lo sviluppo celebrale e psico-motorio del bambino, che si alimenta dal confronto con l'ambiente circostante attraverso l'utilizzo dei cinque sensi. Sono, infatti, i sensi che gli permettono di interagire con la mamma e di avvertire le sensazioni di fame, sete, freddo, caldo, bagnato, alle quali, nella sua mente, solo l'intervento della madre può porre rimedio.
L'importanza dell'allattamento
Grazie soprattutto all'allattamento si crea il legame di attaccamento madre-figlio che è, secondo gli psicologi, la base affettiva su cui egli imposterà la fiducia in se stesso e negli altri e la sua identità.
Infatti, il gesto di allattare, oltre a soddisfare la primaria necessità di alimentazione del neonato, è anche un fondamentale momento di contatto, in cui il bambino viene stretto al cuore e al seno della madre e avvolto nelle sue braccia. In questa culla corporea ritorna a una condizione di calore e sicurezza in grado di rievocare il grembo materno. Durante l'allattamento il bambino è in grado di percepire gli odori, i colori e i suoni legati alla madre e si muove con lei in perfetta sintonia, alternando momenti di pausa e momenti di attività.
Numerosi studi dimostrano la natura positiva e salutare del contatto tra mamma e bambino, anche nel momento immediatamente successivo al parto. Osservando i bambini in ospedale, si è notato che quelli che venivano subito separati dalla madre manifestavano crisi di pianto e alti segnali di stress, mentre quelli tenuti a contatto diretto con la madre presentavano migliori valori fisiologici ed umorali.
La qualità del legame
Gli esperti dell'età infantile distinguono diversi tipi di legame madre-figlio, che andranno inevitabilmente ad influire sulla qualità del rapporto tra figli e genitori e sul loro futuro sviluppo caratteriale ed emotivo.
Questo legame viene definito sicuro quando la madre è in grado di riconoscere e capire le richieste e le esigenze del suo piccolo: vedendo la mamma che accorre al suo richiamo e che riesce a lenire le sue pene, il piccolo si sentirà capito e protetto ed imparerà a fidarsi di lei e degli altri e ad esprimere spontaneamente le sue emozioni. I bambini che da piccoli hanno avuto un attaccamento sicuro con la madre, crescendo hanno dimostrato di sapersi inserire in modo più facile e naturale nella società, partendo dalla scuola, e di sapersi rapportare in maniera positiva con gli altri bambini; questa positività si riflette anche in ambienti diversi da quello domestico e scolastico, come nel campo dello sport o dei giochi all'aperto, con una maggiore propensione all'accettazione delle regole del giocare e dello stare insieme.
Si ha invece un legame ambivalente quando la madre antepone le sue esigenze a quello del piccolo: affinché si possa verificare un legame sicuro, la madre deve avere una coscienza di sé come donna e una stabilità psico-fisica molto sviluppata. In quelle situazioni in cui è la madre ad aver bisogno di attenzioni e di sicurezze, tenderà ad anteporre i suoi bisogni a quelli del piccolo e a rapportarsi con lui per rispondere ai propri bisogni di calore, affetto e affermazione. Dovendosi confrontare con cure discontinue e attenzioni imprevedibili, non necessariamente rispondenti a propri specifici bisogni, il bambino si costruirà un'immagine del mondo insicura ed imprevedibile e cercherà quindi di attirare più spesso l'attenzione su di sé, piangendo frequentemente ed alimentando questa situazione di non comprensione.
Uno stadio ancora più negativo di questo atteggiamento, in genere tipico di madri che non hanno ricevuto le dovute cure durante l'infanzia, si verifica quando il legame madre-figlio diventa evitante o ansioso: questo si verifica quando la madre rifiuta di occuparsi del bimbo, non rispondendo ai suoi richiami, ai suoi pianti e alle sue richieste di contatto e di affetto. Come effetto sulla psiche del figlio, questo rapporto porterà il piccolo a evitare i contatti con la madre e tenderà a chiudersi in sé stesso, cercando di sviluppare precocemente il proprio senso di autonomia. Un bambino cresciuto in quest’atmosfera distaccata, correrà il rischio di diventare un adulto solitario ed introverso, con forti propensioni all'isolamento.
Agli estremi più gravi si parla di legame disorganizzato, in genere identificato nei casi in cui la madre maltratta il figlio o se ne disinteressa completamente, perché troppo presa a risolvere traumi personali irrisolti, in genere rappresentati da maltrattamenti e lutti. Avvertendo la madre come una fonte di pericolo, il bimbo vorrà allontanarsene e svilupperà un senso di sfiducia e paura nei confronti del mondo intorno a lui.
È ovvio che gli ultimi due tipi di legame, espressione di carenti e manchevoli cure genitoriali, influiscono in maniera negativa sullo sviluppo del bambino, che potrà quindi crescere con alcune difficoltà nell'apprendimento o, in altri casi, manifestando atteggiamenti aggressivi e comportamenti incontrollati.
Molti psicologi dicono che dall'osservazione del comportamento di un bambino si può capire molto sui suoi genitori; per cui, nel caso di bambini e adolescenti che manifestino forti tendenze all'isolamento o alla violenza, è meglio chiedere consiglio a un pediatra o a un medico esperto in materia infantile, per ricevere informazioni, consigli e adeguate consulenze psicologiche, al fine di elaborare una strategia per correggere tali situazioni di disagio.
Considerato l'arduo compito di essere genitori, difficile da insegnare anche nei legami sicuri, è molto importante che la madre non si ritrovi abbandonata a sé stessa, ad affrontare il totale cambiamento del suo corpo e lo stravolgimento della sua vita, ma possa giovarsi dell'appoggio dei suoi cari.
Il sostegno paterno
Vista la natura speciale del legame di attaccamento che si viene a creare tra madre e figlio nei primi anni di vita, può capitare che alcuni neo papà si sentano un poco esclusi da questa unione o che avvertano un po' di semplice gelosia. Si tratta di una sensazione normale e passeggera, anche perché il ruolo del padre è in realtà fondamentale anche in questo primo periodo di vita. Prendersi cura di un bambino è, infatti, un lavoro a tempo pieno, senza vacanze, ricco di stress, povero di sonno ma fortunatamente pieno di gioia e felicità.
Per questo, l'apporto e il sostegno paterno sono fondamentali: una mano nel mantenere l'ordine e la pulizia della casa, un cambio nei turni di notte per cullare il bimbo agitato per le coliche, un amico su cui contare nei momenti di stanchezza e di crisi della mamma, rappresentano già un grandissimo contributo per migliorare la qualità della vita familiare, allietando umori e animi e trasmettendo quindi un senso di pace e di amore ai bambini.
Per le neo mamme che hanno la fortuna di avere dei fratelli disponibili o i genitori ancora in forze, il contributo degli zii e dei nonni sarà fondamentale per sostenerle ed aiutarle in certi momenti e, all'occasione, una volta che i bimbi saranno un poco cresciuti, anche per sostituirle.
Avere qualcuno di fidato che controlli i piccoli al suo posto, darà modo alla neo-mamma e al neo-papà di ritagliarsi qualche momento di spensieratezza di coppia. Infatti, la nascita di un bambino non deve segnare la fine della vita coniugale e della coppia: perché il bambino percepisca di vivere in un ambiente sicuro e amorevole è necessario trovare il giusto equilibrio tra le attenzioni da dedicare al bambino e quelle da dedicare a sé stessi e al proprio partner.
Dopo il primo anno
Trascorso il primo anno con questo perfetto legame, arriva la fase dello svezzamento, quindi del passaggio dal latte materno, alle prime pappe e poi agli alimenti meno complessi, che alcune donne e alcuni bambini vivono come un momento di crisi. Si tratta, in effetti, di una crisi, perché rompe l'equilibrio che si era precedentemente instaurato, ma è una crisi positiva: il bambino cresce, la mamma sarà più libera fisicamente dall'obbligo della nutrizione e il loro rapporto si evolverà con loro.
La perdita del contatto e del seno materno può essere vissuta come un'esperienza molto negativa da parte del bambino. Starà quindi alla madre contenere la sua paura e rassicurarlo, aiutandolo ad accettare la novità: il biberon, i nuovi alimenti, i nuovi sapori, i nuovi odori, devono essere presentati al bambino in un modo rassicurante, facendogli capire che si può fidare di tutte queste novità che gli vengono presentate dalla mamma e dal papà.
Anche per i genitori si aprirà un nuovo mondo, fatto di piccole ricette, ingredienti di qualità, cibo sano e digeribile, tutto per assicurare la salute e il benessere del proprio bambino in ogni momento e a ogni pasto.