In un mondo abitato da persone diverse e variegate e sempre più connesso, è diventato ancor più importante sapere come affrontare un argomento delicato come quello della diversità con i bambini.
È naturale infatti che i vostri figli uscendo dall’ambiente protetto di casa facciano esperienza del mondo esterno, incontrando persone con un diverso colore della pelle, cultura, genere o linguaggio.
Affrontare con parole semplici e sincere l’argomento, con l’obiettivo di aiutarli a comprendere il diritto di ognuno a essere diverso e unico, può sembrare complesso, ma con alcuni consigli supererete ogni timore e riuscirete a far passare l’importante messaggio che le differenze sono una ricchezza.
Negli ultimi anni il discorso intorno ai temi della diversità e dell’inclusività è stato messo sempre più al centro del dibattito pubblico. Una nuova sensibilità per questi temi si è rapidamente sviluppata, tanto da far cambiare alcune norme sociali in un senso più inclusivo.
Molti di voi potrebbero aver appreso questo approccio in famiglia, altri potrebbero invece essere diventati consapevoli di alcuni temi in età più matura. Ad ogni modo, oggi c’è una maggiore attenzione al tema e questo si è riflesso anche nell’educazione: educare fin da piccoli i bambini a un approccio inclusivo è diventato un valore molto importante.
Alla base di questo cambiamento c’è stata la presa di coscienza che ciò non giova solo a chi in passato poteva essere oggetto di discriminazione, ma giova alla comunità intera, perché la diversità può arricchire tutti.
Per un bambino venire a contatto con multiculturalità e realtà differenti è uno stimolo e una fortuna, una scoperta di tutte le possibilità che il mondo può mettergli davanti. Prepararlo ad avere un atteggiamento positivo sarà un ottimo strumento per la sua crescita perché saprà relazionarsi meglio con gli altri.
Un altro motivo per cui educare i bambini alla diversità è importante è quello di permettere loro di sviluppare una maggiore sicurezza in se stessi. In un mondo in cui i genitori educano i propri figli a non discriminare gli altri, anche la paura di essere discriminati (e quindi l’ansia sociale) si riduce, in un circolo virtuoso inarrestabile.
Ecco perché oggi potete sentire spesso parlare di questi temi, ed ecco perché sapere come affrontarli è importante. Come ben sapete, i bambini sono il nostro futuro e ogni mamma e papà attraverso l’educazione ha il potere di rendere migliore questo futuro.
Entrando nel vivo del discorso, esistono alcuni suggerimenti che potrete tenere a mente per spiegare la diversità ai bambini in modo costruttivo e positivo. Ecco allora 5 consigli utili:
Nel contesto scolastico i bambini muovono i primi passi indipendenti nel mondo. È un momento molto importante per loro ed è proprio in questo contesto che spesso vengono in contatto per la prima volta con persone diverse.
Per affrontare al meglio questo passaggio è sicuramente essenziale instaurare una buona comunicazione con gli insegnanti, che diventano la loro figura di riferimento in vostra assenza.
Coordinandovi con educatori e insegnanti potrete collaborare ma anche avere dei consigli utili: se per esempio avete dei dubbi sul tema dell’inclusione potreste chiedere dei suggerimenti, ricordando che il lavoro di squadra sarà sempre la migliore scelta per il bene dei vostri bambini.
La scuola inoltre è l’ambiente dove probabilmente i vostri figli verranno per la prima volta in contatto con persone diverse da loro. Attraverso giochi, sport e lavori di gruppo i bambini e le bambine impareranno a confrontarsi e ad apprezzare la diversità.
Un tema molto delicato per esempio è quello della disabilità: avere in classe un compagno disabile potrebbe far sorgere delle domande ai vostri bambini essendo una situazione di fragilità mai vista prima.
Le domande in questo caso sono legittime e naturali perché sorgeranno dalla curiosità genuina di capire qualcosa di nuovo: ecco l’occasione naturale per spiegare come tutti siamo diversi e come a seconda delle nostre peculiarità sia importante imparare a relazionarsi con gli altri in modo unico e personalizzato.
Cercate di evitare gli stereotipi, di definire i bambini con disabilità come “speciali”, così come è inutile banalizzare dicendo semplicemente che tutti sono uguali. L’uguaglianza è la conseguenza del fatto che tutti siano diversi ed è questa la chiave per spiegare il valore dell’inclusività.
Educare i figli è uno dei mestieri più complessi e articolati del mondo: non ci sono regole universali e commettere errori è normale: non condannatevi se qualche volta non riuscirete a realizzare un progetto come avreste voluto. L’imprevisto e l’inatteso sono caratteristiche della vita genitoriale, ma sono anche le sfide che la rendono eccitante.
Ciò detto, è sempre bene documentarsi per cercare di sbagliare il meno possibile, e questo vale per tanti tipi di argomenti, come il tema del dolore, della morte e anche quando si parla di inclusività.
Per prima cosa ricordate che evitare il discorso non è mai una buona idea, prima di tutto perché diventerà impossibile e, in secondo luogo, perché potreste conferire un’accezione negativa al tema.
Quando un bambino vuole conoscere qualcosa non demorde, anzi quelle che potrebbero essere domande più generiche potrebbero poi diventare più specifiche se il bisogno di conoscenza del bambino non verrà saziato.
Pensate poi che la prima impressione ha sempre un impatto, quindi se evitate di parlare di una cosa vostro figlio o vostra figlia potrebbero pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in quell’argomento.
Un altro atteggiamento da evitare è quello di sgridare i figli se si comportano in modo inappropriato davanti a situazioni di diversità: considerate che il tema è complesso e che i bambini non hanno la stessa coscienza sociale degli adulti. Sgridarli in maniera troppo severa potrebbe portarli a pensare che il problema sia la diversità e non il loro approccio.
Oltre a questo, cercare di spiegare quale sia l’atteggiamento giusto da adottare in una situazione può risultare più complesso, ma è di certo più efficace per l’educazione dei vostri bambini che così avranno nuovi strumenti per il futuro.
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