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Frùttolo

Quale sport è più adatto a tuo figlio

Per essere sicuri che i nostri bambini crescano sani e forti, molti dottori consigliano, una volta raggiunta una certa età, di iniziarli alla pratica dello sport.

Per essere sicuri che i nostri bambini crescano sani e forti, molti dottori consigliano, una volta raggiunta una certa età, di iniziarli alla pratica dello sport.

Da alcuni inteso solo come un metodo per mantenersi magri e forti, lo sport risulta fondamentale non solo per lo sviluppo fisico, ma anche per quello mentale, caratteriale e per l'acquisizione di maggior sicurezza nel campo delle interazioni sociali. Per questo motivo è consigliabile iniziare a praticarlo fin dall'infanzia.

I benefici dello sport

Lo sport contribuisce a regolare lo sviluppo fisico dei bambini in molti modi: innanzitutto influisce molto sull'equilibrio del peso corporeo dei nostri piccoli, arginando il problema del sovrappeso e dell'obesità infantile, piaga della società contemporanea dedita, troppo spesso, all'uso smoderato di bibite gassate, zuccheri, fast food e vita sedentaria. Inoltre aiuta lo sviluppo naturale della colonna vertebrale e dei muscoli di gambe e braccia, contribuisce al crescere armonioso degli organi e serve a prevenire molte patologie come l'ipertensione e il diabete infantili.

Per quanto riguarda la sfera mentale e della personalità, lo sport è un ottimo strumento per imparare, conoscere e giocare e gli esercizi ad esso legati aiutano ad affinare e rafforzare molte doti e abilità che nei bambini sono ancora in uno stato di sviluppo iniziale: forza, equilibrio, coordinazione, precisione, velocità, forza di volontà e molto altro. Inoltre, grazie agli sport di squadra, vostro figlio potrà confrontarsi con gli altri e sviluppare alcune qualità e comportamenti, come il senso della lealtà e lo spirito di squadra e fratellanza.

Fare sport rappresenta inoltre un'importante occasione di socializzazione per i bambini più timidi ed introversi, di confronto e sfida per i bambini più sicuri, di sfogo ed espressione per i bambini più aggressivi ed è un buon modo per far accettare le regole e gli insegnamenti degli adulti ai bambini più ribelli. Inoltre, dato che molti sport si svolgono all'aperto, può diventare anche un'occasione di vita attiva, per uscire dalla sedentarietà e dalla sicurezza della routine domestica. Esso spinge ad interrompere l'isolamento misurato della propria cameretta e ad andare alla scoperta del mondo e dell'ambiente al di fuori delle mura di casa, mettendo alla prova il proprio corpo e il proprio carattere.

Mangiare per fare sport

Un altro dei lati positivi dello sport è che questa disciplina trasmette ai bambini delle sane abitudini, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione: per affrontare al meglio gli allenamenti bisogna infatti seguire un regime alimentare adatto, che garantisca il giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi, sali minerali, vitamine e calorie. È importante inoltre bere una giusta quantità di acqua al giorno e dedicare il giusto tempo alla digestione e al riposo. Se ai bambini saranno fornite le basi di una sana educazione alimentare fin da piccoli, ne raccoglieranno i positivi frutti una volta diventati adulti.

È fondamentale che questa pratica venga fatta con regolarità e con costanza e in questo il ruolo dei genitori è indispensabile: finché sono molto piccoli infatti, i bambini andranno accompagnati nel luogo dove fanno sport e, nel caso facessero i capricci per andarci, sarà necessario spiegargli che, una volta preso un impegno, questo va rispettato. Per renderlo possibile, andrà scelto uno sport che possa andare incontro ai loro impegni quotidiani, ma che allo stesso tempo rispetti la volontà, i desideri e la struttura corporea dei nostri bambini.

Per quanto riguarda la frequenza, inizialmente potrà essere di due o tre giorni a settimana, con appuntamenti che possono aumentare con il progredire degli anni. Bisogna prestare attenzione che il tempo che i nostri bimbi dedicano allo sport e alla preparazione sul campo o in palestra, non gli sottragga importanti ore da dedicare ai libri, allo studio e alla scuola, e che gli lasci anche l'energia necessaria da impiegare su altre passioni, come la musica, gli amici e gli impegni familiari.

Sport adatto

L'imbarazzo della scelta

Al momento di scegliere l'attività fisica e sportiva più indicata per nostro figlio, un genitore potrebbe trovarsi in difficoltà di fronte alle molteplici possibilità a disposizione, ma è importante scegliere con cura e criterio lo sport che meglio si adatti alle caratteristiche fisiche e al carattere del nostro bambino.

Una buona regola da osservare prima di iscrivere nostro figlio ad uno sport che preveda dell'intensa attività, è fargli fare un'accurata visita medica: questa deve servire a stabilire che il bambino sia di sana e robusta costituzione e che sia idoneo, dal punto di vista fisico, a praticare un determinato sport. Questa visita è molto utile e consigliata, tant'è che molti allenatori, al momento di una nuova iscrizione a uno dei loro corsi, richiedono ai genitori di farsi fare un certificato, detto proprio "di sana e robusta costituzione", con tale dichiarazione.

Una volta fatta la visita potrete anche chiedere al pediatra o a un dottore esperto in scienze motorie quale sia lo sport più in linea con le sue caratteristiche e con la sua fascia d'età.

Nella scelta dello sport per il proprio bimbo, talvolta alcuni genitori tendono a mettere in secondo piano i desideri dei figli, proponendogli una disciplina che risponde più alle aspirazioni personali dell'adulto che a quelle del bambino. Per questo, quando iscrivono il figlio ad uno sport, già si immaginano di vederlo sul podio del vincitore e di scattargli una miriade di foto con la coppa in mano.

Questo è un atteggiamento da evitare anche per non spingere il proprio bambino a fare un'attività che gli richiederà molto impegno senza convinzione o, al contrario, per non caricarlo delle eccessive aspettative materne o paterne. Tali pressioni potrebbero spingerlo ad assumere atteggiamenti troppo competitivi ed aggressivi, pur di segnare il punto ed ottenere le vittorie atte a soddisfare l'approvazione dei genitori, perdendosi il bello dello sport.

Per i bambini lo sport deve essere in primis un'occasione di divertimento e un momento ludico di crescita, non un fattore di stress e ansia da prestazione. La pressione agonistica e la smania di ottenere risultati vittoriosi sono un'altra storia: potranno eventualmente manifestarsi in un secondo momento, se il bambino, una volta divenuto ragazzo, valuterà che è quella la strada migliore per lui.

Non ho l'età

Abbiamo detto che fare sport è molto importante per l'età infantile e adolescenziale, però non bisogna essere impazienti di farli iniziare, perché alcuni sport non sono adatti ai bambini molto piccoli. I medici infatti concordano che prima dei 3 o 5 anni non è indicato fare attività fisica troppo intensa; per i bambini sotto i 3 anni, più degli sport, sono indicati i giochi educativi e semplici, magari da fare all'aperto con tutta la famiglia.

L'unica eccezione è il nuoto: un bambino può infatti seguire il suo primo corso di nuoto anche nei primi mesi di vita, magari con l'ausilio di mamma e papà, per rinforzare il legame familiare e avere maggiore sicurezza nei movimenti del corpo.

Per i genitori amanti della vita sportiva, che vogliono che anche i loro bambini coltivino le medesime passioni, nella fascia di età prescolare dai 3 ai 5 anni, si possono iniziare a proporre sport che prevedano semplici movimenti ed espressioni a corpo libero, come la ginnastica artistica, la danza e le arti marziali come il judo o il karate, adatti sia ai bambini che alle bambine. Man mano, crescendo, progrediranno con la tecnica e con il controllo muscolare, ma all'inizio è bello che si godano il gioco e il movimento, divertendosi e scoprendo tutte le possibilità che il corpo ha da offrire.

A partire dai 6 anni, i bambini iniziano ad avere maggiori capacità motorie, un miglior senso dell'equilibrio e un maggior grado di concentrazione; per questo possono iniziare a praticare sport più impegnativi, con un'attività fisica intensa e un maggior impegno mentale. In questa fase di crescita e scoperta, secondo i consigli di molti pediatri ed esperti di psicologia infantile, è molto indicato iniziare i propri figli agli sport di squadra per favorire la socializzazione e per far sì che coltivino le prime amicizie.

Sono degli ottimi esempi gli sport con la palla, come il calcio, la pallavolo, il basket, il rugby, la pallanuoto e molti altri, che vanno vissuti all'insegna del divertimento e del gioco e non della competizione sportiva. Verso i 7-8 anni molti genitori propongono ai loro figli anche sport educativi come l'equitazione, che li aiuteranno ad apprezzare la natura e ad avere rispetto degli animali.

Con il raggiungimento dei 10 anni, si può iniziare a favorire lo sviluppo di un lieve e positivo spirito di agonismo, spingendo i bambini anche verso sport individuali volti a sviluppare la muscolatura e la resistenza, nonché specifiche capacità fisiche e motorie e un primo senso della tattica, in cerca della strategia vincente per ottenere la vittoria. Tra gli sport indicati ci sono il tennis, la scherma, il ciclismo, il nuoto sincronizzato, il pattinaggio e lo sci.

Una volta entrati nella sfera degli adolescenti diventa forte il senso di competizione con i coetanei e di sfida con sé stessi, per cui i ragazzi tra i 13 e i 15 anni iniziano a sentire il desiderio di misurarsi e testare i propri limiti. Uno sport molto indicato, sia per i ragazzi che per le ragazze, è l'atletica leggera, costituita da molte discipline e specialità, come la corsa, il salto, il lancio del peso e del giavellotto, che possono contribuire ad accrescere l'agonismo positivo di cui i ragazzi di quest'età hanno bisogno, spingendoli a seguire anche uno stile di vita regolare ed equilibrato.