Sport di gruppo per bambini
Che i vostri figli siano timidi e introversi o vivaci e ribelli, gli sport di gruppo rappresentano una buona opportunità di crescita: sport di situazione come calcio, pallavolo e basket, permetteranno ai vostri figli di sviluppare le loro capacità psico-fisiche, facendogli apprezzare il lavoro di squadra e il rispetto delle regole.
Fare parte di un gruppo, con cui condividere gli allenamenti e le gare, nonché le gioie per le prime vittorie e i momenti di sconforto legati ai primi insuccessi, sarà per i vostri figli un'opportunità unica, per intessere delle belle amicizie che potranno durare anche tutta la vita.
Tutta la mattina a scuola, il pomeriggio a fare i compiti o a trovare i parenti, la sera ad aiutare mamma in cucina e poi diritti a letto, perché la mattina ci si alza presto per fare colazione e correre alla fermata del bus. Le giornate dei vostri figli sono sempre più scandite da impegni e appuntamenti, tanto che molti genitori trascurano la possibilità di inserire un'attività sportiva nella vita dei propri figli oltre all'educazione fisica fatta a scuola.
In questo quadro c'è un altro fattore preoccupante, ossia che la maggior parte di tali attività sono di tipo sedentario, perché in genere vengono svolte da seduti e non richiedono lo sforzo di alcun muscolo se non del cervello. Anche tutti i tragitti e gli spostamenti vengono effettuati da seduti, rigorosamente in macchina o al massimo con lo scuolabus, dato che l'utilizzo della bicicletta da parte dei ragazzi per raggiungere un luogo è ormai una rarità.
Inoltre, il poco tempo libero a disposizione, molto spesso viene speso dai bambini e dagli adolescenti nel guardare la televisione, giocare con una console o guardare un video sul tablet di papà, quindi senza nemmeno uscire fuori di casa.
Anche se potrebbe essere recepita come un'ulteriore cosa da fare, che potrebbe distrarre dallo studio e dagli altri impegni, fare sport per i bambini in età evolutiva rappresenta invece un'ottima occasione di crescita, nonché la migliore offensiva contro questa tendenza alla sedentarietà, che sta diventando sempre più dominante nei bambini e nei ragazzi, con una crescita dei casi di sovrappeso e obesità già in età infantile.
Lo sport rappresenta quindi la soluzione giusta per combattere questi fenomeni e per perdere quei chili di troppo che un bambino sano non dovrebbe avere, nonché un'esperienza divertente ed educativa a tutto tondo.
Comprendere l'importanza dell'attività motoria e dell'allenamento sportivo fin da piccoli, insegnerà ai vostri bambini ad amare la vita all'aperto, ad essere attivi, rispettosi e pieni di iniziativa, insomma a vivere la loro infanzia nel modo più libero e naturale possibile, predisponendoli a continuare ad osservare uno stile di vita sano anche da adulti.
Una risposta alle esigenze dei vostri bambini
Lo sport praticato fin da bambini, può infatti aiutare i vostri figli a crescere sani e consapevoli delle proprie possibilità fisiche e delle proprie potenzialità personali, nonché renderli più attivi, vigili e attenti anche in classe e a casa, migliorando il loro rendimento scolastico e la qualità della vita in generale.
È infatti dimostrato che, oltre a migliorare la robustezza del fisico, rinforzando le ossa, i muscoli e le articolazioni del loro corpo e aiutando lo sviluppo equilibrato ed armonico di tutte le parti, l'attività fisica e lo sport in generale, contribuiscono anche allo sviluppo cognitivo dei bambini, facilitando la capacità di ragionamento e di attenzione e rendendoli più presenti e reattivi, non solo in classe ma anche a casa.
Inoltre, soprattutto per i figli unici, che a casa non hanno la possibilità di interagire con altri bambini ma possono solo confrontarsi con gli adulti, ma anche per i bambini timidi e introversi, che anche a scuola fanno fatica a fare amicizia e tendono ad isolarsi, lo sport è l'occasione ideale per entrare in rapporto con gli altri in un ambiente protetto, e per imparare a mettersi in gioco e a collaborare per il raggiungimento di un obiettivo, fosse anche solo quello di divertirsi insieme.
Allo stesso modo, anche per i ragazzini più esuberanti e ribelli, che hanno spesso atteggiamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dei loro compagni più impacciati, ma anche delle insegnanti e dei genitori, lo sport può rappresentare un ottimo strumento educativo, per imparare a gestire la propria esuberanza, incanalando tutte le energie in eccesso in una mansione che richieda concentrazione e precisione. Sarà quindi la pratica sportiva ad insegnargli il valore delle regole e la necessità di rispettare il regolamento previsto dai diversi giochi ma anche nei diversi ambienti e gruppi sociali, il rispetto degli altri, bambini o adulti che siano, ma anche di sé stessi e delle proprie cose.
L’attività fisica è una parte fondamentale della crescita, così come le relazioni, l’educazione e l’alimentazione sana. Ogni aspetto della vita del bambino contribuisce al suo sviluppo fisico, psicologico ed emotivo e frequentare un centro sportivo rappresenta anche un’occasione unica di divertimento e vita sociale. Lo sport è uno dei modi migliori per comprendere valori come quelli della salute o dell’amicizia al di fuori del contesto familiare o dell’ambiente educativo scolastico e, soprattutto, in un clima di piacere.
Una scelta personale
Al momento quindi di decidere se far praticare o no uno sport al vostro bambino, non scartate a priori questa opzione e valutate di regalargli questa opportunità di formazione, di miglioramento della sua salute, e soprattutto di socializzazione, scegliendo con lui lo sport che meglio si adatta alle sue capacità e attitudini personali.
Troppo spesso accade invece che siano i genitori a scegliere lo sport che ritengono sia meglio per il loro bambino, a volte in buona fede, a volte in base ai propri desideri o alle proprie necessità. Questo può rivelarsi un errore, perché lo sport nell'età dello sviluppo è e deve essere innanzi tutto un gioco e quindi non dovrebbe essere imposto. Se vissuto come un'imposizione, c'è il forte rischio che vostro figlio alla fine si stanchi di praticarlo o vada all'allenamento contro voglia, perdendosi quindi delle belle esperienze di crescita, partecipazione e apprendimento, che gli faranno mantenere un bel ricordo della sua infanzia anche da adulto.
Quindi, anche se da giovani siete stati degli atleti formidabili in una certa disciplina, o avreste voluto esserlo, non è detto che anche vostro figlio debba seguire le vostre orme, o tentare di soddisfare le vostre aspirazioni. Non è detto infatti che quella particolare disciplina risponda alle sue esigenze e, inoltre, mettersi a paragone con il proprio genitore, potrebbe mettere a rischio la sua autostima e la sua fiducia in sé stesso, facendogli vivere la pratica motoria con ansia e frustrazione.
La soluzione migliore è far scegliere ai vostri figli gli sport che preferiscono, e voi genitori potete aiutarli facendogli provare più discipline possibili, magari portandoli ad assistere a una gara o un allenamento, o anche partecipando alle giornate di prova o di incontro gratuite proposte da molte associazioni sportive e dalle scuole.
Può anche succedere che i bimbi scelgano di praticare un determinato sport perché hanno visto la maglia del loro giocatore preferito nello store di una squadra, o perché si appassionano a una moda. Quello che a volte i genitori temono è che la scelta del figlio sia condizionata da motivazioni passeggere, eppure le passioni nascono spesso da coincidenze inaspettate. E se il primo incontro con una disciplina non andrà bene, avrà l’occasione per dedicarsi ad altri progetti.
Dandogli la possibilità di scegliere lo sport che gli piace di più, magari perché ci vanno anche i suoi amici, o perché gli sembra più divertente, o perché si vede bene in quel ruolo e in quella veste, avrete più chance che vostro figlio continui a praticare la stessa attività sportiva per più tempo, giovandosi degli effetti benefici sul suo organismo e migliorandosi sempre più.
Quale sport? Sport individuali e sport di squadra
Ma quindi vi chiederete, è meglio che incoraggi mio figlio a praticare uno sport individuale o uno sport di squadra? In verità entrambe le tipologie possono andare bene, perché possono rispondere ad esigenze differenti di bambini diversi tra loro.
È vero che uno sport di squadra può stimolare un bambino timido a socializzare e a farsi nuovi amici, ma allo stesso tempo può esporlo al giudizio, a volte inclemente, dei compagni, e mettergli pressioni in occasione delle partite più importanti e dei primi campionati, per il timore che un suo errore possa regalare la vittoria agli avversari. In quel caso in uno sport individuale, con i suoi ritmi, potrebbe imparare e migliorarsi, acquisendo sempre più fiducia in sé stesso e superando la paura del giudizio e il peso del confronto.
Nel caso di un bambino ribelle ed irrequieto, abbiamo accennato che potrebbe imparare la virtù della calma e della concentrazione praticando uno sport individuale, però, allo stesso tempo, anche uno sport di squadra e di movimento potrebbe soddisfare le sue esigenze, diventando un'importante valvola di sfogo, permettendogli di far emergere le sue eventuali doti di leader, caricandolo di maggiori responsabilità nei confronti del gruppo e insegnandoli il rispetto degli altri, compagni, avversari, allenatore e arbitro, sviluppando quindi il suo senso di solidarietà e di collaborazione.
Solo conoscendo intimamente il carattere del vostro bambino, quindi le sue capacità e le sue potenzialità, i suoi limiti e le sue insicurezze, le sue attitudini e le sue aspirazioni, la sua maturità caratteriale e la sua necessità di confronto, potrete aiutarlo nella scelta della disciplina sportiva che meglio risponda alle sue esigenze e ai suoi gusti. E nulla vieta che possiate decidere di integrare i benefici e le finalità educative di entrambe queste categorie di sport, facendogli praticare uno sport di precisione, come il tiro con l'arco, assieme a uno sport di movimento, come per esempio il basket.
L'unione fa la forza
Nella nostra società dove regna l'individualismo e la competizione, scegliere per i vostri figli uno sport di gruppo e di squadra, può aiutarli a vedere le cose sotto un'altra luce: praticando questi tipi di sport, come il basket, il rugby, il calcio e la pallavolo, capiranno che per il funzionamento della squadra, ogni elemento del gruppo deve svolgere il suo ruolo al meglio, superando quell'egocentrismo tipico dell'età infantile e sperimentando i meccanismi sociali che li coinvolgeranno anche nell'età adulta.
Se impareranno a coltivare lo spirito di gruppo, riusciranno anche ad acquisire la consapevolezza di poter contare sugli altri e quindi inizieranno ad instaurare intense amicizie, che potranno protrarsi anche per tutta la vita. In questa nuova apertura verso il prossimo, condivideranno con i propri compagni sia la gioia della vittoria, che la delusione della sconfitta, dividendo tra tutti i meriti e i demeriti, che risulteranno quindi più gestibili dalla personalità ancora incerta del bambino.
Come genitori dovete verificare che nello sport di gruppo a cui lo avete iscritto si osservino le regole del gioco pulito e gli venga data l'opportunità di apprendere i valori dello spirito di collaborazione e del senso di appartenenza, della solidarietà e del rispetto, senza incoraggiare troppo invece lo spirito agonistico e la competizione, più adatti per quando diventerà un atleta professionista.
Spingere infatti i ragazzi a mettersi alla prova e ad allenarsi per ottenere la vittoria va bene, ma incoraggiarli ad aggredire e mettere in difficoltà gli avversari, lasciando in panchina i più deboli e facendo giocare solo i più grandi, non va d'accordo con le finalità educative e formative che stanno alla base degli sport di squadra e finiranno per lasciare un cattivo ricordo dell'esperienza sportiva nel cuore di vostro figlio.
Una volta iscritto a calcetto o a pallavolo, andate quindi ad assistere agli allenamenti del vostro bambino, per verificare quale atmosfera si respira in squadra e come sono gestite le dinamiche del gruppo; andate anche a conoscere il suo allenatore e gli aiutanti che seguiranno i ragazzi durante la fase preparatoria e le partite, per essere sicuri che seguano e incoraggino tutti i bambini allo stesso modo, in base alle loro caratteristiche e doti personali, senza limitarsi a considerare la squadra come composta solo dai giocatori più promettenti.
Una volta che avrà imparato a gioire non solo dei propri successi ma anche di quelli altrui e che per divertirsi ed ottenere dei buoni risultati è necessaria la cooperazione e il rispetto di tutti, avrà appreso appieno la finalità educativa che sta alla base di ogni sport di squadra e sarà pronto magari a viverlo in maniera più matura, aprendosi anche alla possibilità di praticarlo a livello agonistico, una volta raggiunta l'età adolescenziale.
Il calcio
Guardare i grandi campioni del calcio italiano e straniero in televisione, stimola molti bambini a prenderli come modelli di ispirazione e a iscriversi a calcio fin da bambini, coltivando il sogno nel cassetto di inseguire quella palla e diventare come loro.
Nel caso vogliate incoraggiarli in questa loro aspirazione, tenete conto che in genere conviene iscrivere i propri bambini a calcio intorno ai 7-8 anni, anche perché prima non avrebbero le capacità psico-fisiche necessarie per praticare nel modo giusto questo tipo di sport, non riuscendo a comprenderne a pieno le regole e a reggere lo sforzo fisico e mentale che comporta.
Il calcio infatti è uno sport complesso, che richiede una grossa dose di forza, resistenza e velocità, combinate a coordinazione, padronanza del movimento e strategia, che il bambino a quell'età non può ancora aver sviluppato.
A questa età viene infatti in genere fatto praticare una sua versione semplificata, il minicalcio, che in genere viene svolto in campetti più piccoli con porte più piccole, perfetti quelli di quartiere, dove i bambini vengono fatti giocare senza i ruoli del calcio vero e proprio, ma con il fine di fargli fare movimento e attività motoria calibrata, attraverso gli allenamenti e le partitelle.
In questa prima fase di approccio al calcio, prevale l'aspetto ludico e il divertimento, per cui è consigliato per tutti i bambini nell'età dello sviluppo come l'occasione perfetta per socializzare, fare nuove amicizie e divertirsi, imparando le regole base della respirazione e del movimento.
La squadra di calcio può diventare una piccola comunità per i bambini, come lo sono la famiglia e la scuola. Ogni allenamento non sarà soltanto volto alla prossima vittoria, ma insegnerà ai piccoli che il fine ultimo dello sport va oltre la partita, mirando alla costruzione di progetti di crescita.
È proprio questo lo scopo del calcio baby: tramite l’aiuto reciproco e la disciplina personale, stimola la scoperta delle competenze individuali e la nascita della collaborazione all'interno del team, abilità che diventeranno sempre più importanti nella vita dei ragazzi.
Sarà solo a partire dai 12 anni che si potrà iniziare a parlare di calcio vero e proprio, con lo spostamento in campi idonei e la definizione dei ruoli, fatta grazie al coordinamento dell'allenatore che, conosciuti i ragazzi e le loro capacità e attitudini, sarà in grado di valutare in quale mansione possano dare il massimo.
Che gli sia affidato il ruolo di portiere, attaccante, difensore, ala, centrocampista o mediano, incoraggiate il vostro bambino a sentirsi parte della squadra, come elemento fondamentale per il suo corretto funzionamento, e dimostrategli tutto il vostro appoggio, accompagnandolo agli allenamenti e andando a fare il tifo per lui in occasione delle partite importanti e delle trasferte fuori sede.
Seguire i progressi dei vostri figli nello sport, può essere un momento importante per coinvolgere tutta la famiglia, spingendo anche fratelli e nonni a seguirli nelle gare, per dargli il vostro sostegno e accumulare positivi ricordi di vita familiare e di condivisione.
Gli altri sport di situazione
A differenza del nuoto, che praticamente può essere praticato fin dai primi anni di vita, la pallavolo e il basket sono sport cosiddetti di situazione o anche sport alternati, dove l'andamento del gioco cambia spesso a seconda delle risposte delle due squadre sfidanti, alternando momenti di gioco a momenti di pausa e di recupero, per cui richiedono ai bambini una capacità di reazione, dei riflessi e delle risposte neuro-muscolari che non possono possedere in tenera età.
A partire dai 7-8 anni possono iniziare ad avvicinarsi a tali discipline, praticandone delle versioni semplificate, ossia il minivolley o il minibasket, grazie alle quali inizieranno a sperimentare un'attività motoria e una ginnastica mirata per iniziare a praticarli poi in maniera agonistica, apprendendone le dinamiche di gioco e i gesti atletici necessari, a partire dai 12 anni.
Lo stesso discorso può essere fatto per il rugby e il minirugby, uno sport molto in voga in America e nei paesi anglosassoni, che ultimamente sta raccogliendo un certo successo anche in Italia, con il conseguente proliferare dei corsi e delle squadre e il boom delle iscrizioni da parte di bambini e ragazzi. Trattandosi di uno sport dove prevale il contatto fisico, ancora più che nel basket, accertatevi che vostro figlio abbia tutta l'attrezzatura necessaria e incoraggiatelo a provare a superare le sue paure senza mai forzarlo.
Sia la pallacanestro che la pallavolo, il rugby e la pallamano, sono consigliati per i bambini in fase di crescita, perché coinvolgono tutte le parti del corpo e contribuiscono allo sviluppo di muscoli e articolazioni, nonché dell'attenzione per le regole e per le dinamiche che regolano ogni gruppo sociale.
Oltre al volley e al rugby, esistono molti sport di situazione che provengono da tradizioni lontane dalla nostra ma sono sempre più popolari tra i bambini. Per esempio, il football americano e il baseball, celebri negli Stati Uniti, iniziano ad appassionare i ragazzi che magari li vedono casualmente nei film e si incuriosiscono. Anche se è più raro trovare un centro sportivo che ne comprenda l’insegnamento, ci sono molti giochi propedeutici che possono introdurre i bimbi a questi sport più diffusi sull'altra sponda dell’Oceano Atlantico.
Un ragionamento simile va fatto per l’hockey, che in Italia gode di un certo seguito soprattutto nelle zone alpine. Può capitare che il bimbo scelga proprio quello perché è così diverso da tutti gli altri: anche qui inizierà con la propedeutica e potrà scoprire se fa per lui. In ogni caso, questi sport sono un’occasione non solo per migliorare le abilità motorie, ma per concentrarsi in qualcosa di nuovo e imparare una strategia diversa rispetto a quella più conosciuta del calcio. E, nel caso dell’hockey, i bambini saranno sicuramente contenti di imparare a pattinare.
Sport di gruppo acquatici
Se fin da bambino avete iscritto vostro figlio a un corso di nuoto affinché imparasse a nuotare, non è detto che la sua esperienza in piscina debba concludersi con il raggiungimento di questo obiettivo.
Una volta che sarà diventato abile a muoversi sull'acqua e sott'acqua e ferrato nel campo della respirazione, oltre a proporgli di praticare il nuoto a livello agonistico o di specializzarsi nella disciplina dei tuffi, per gareggiare e perseguire l'auto-miglioramento, una volta adolescente potete anche fargli provare qualche sport acquatico, come la pallanuoto o il nuoto sincronizzato.
Si tratta di discipline tanto complesse quanto spettacolari, nonché complete dal punto di vista fisico, in quanto richiedono il movimento coordinato di diversi muscoli in contemporanea; anche in questo caso è consigliabile approcciarsi prima ai corsi di avvicinamento per ragazzi, affinché i vostri figli siano in grado di valutare se tali sforzi possano essere alla loro portata, nonché il loro grado di interesse per questo tipo di attività in acqua.
Ovviamente, come anche per il pattinaggio e l'equitazione, il poter praticare con regolarità sport di questo tipo è condizionato dalla presenza di una struttura idonea nel luogo in cui vivete, che non è sempre scontata e comune come nel caso delle palestre e dei campi sportivi.
Abbinamenti vincenti
Dai paragrafi precedenti avrete intuito che ogni disciplina sportiva ha delle sue specifiche peculiarità e finalità educative che tuttavia risultano perfettamente integrabili tra loro: per risolvere il dilemma se optare per il proprio bambino per uno sport di squadra o per uno individuale, la soluzione più efficace, compatibilmente ai suoi impegni settimanali e ai vostri, che poi dovrete portarlo con regolarità agli allenamenti, può essere quella di integrare queste due tipologie di sport, combinando in maniera proficua i benefici di entrambi.
Dato che il calcio è uno sport di squadra asimmetrico, che punta a sviluppare solo gli arti inferiori, oltre a verificare che in fase di allenamento il suo coach si preoccupi di allenare e sviluppare anche tutti gli altri muscoli, potete abbinarlo ad uno sport individuale che alleni tutto il corpo in modo equilibrato, come l'atletica leggera e la palestra, oppure con un altro sport che alleni invece la parte superiore del corpo, come per esempio il tennis o la scherma.
Per evitare che vostro figlio vada incontro a uno sviluppo corporeo disarmonico e favorire la sua crescita assieme al perfezionamento della postura, potete anche abbinare agli sport di gruppo movimentati come la pallavolo, una disciplina individuale propedeutica che richieda equilibrio, precisione e senso del ritmo, come la danza o la ginnastica ritmica.
Allo stesso modo, se vostro figlio volesse entrare in una squadra di rugby ma si trovasse bloccato dalla paura del contatto fisico, potete fargli provare un corso di arti marziali, come il karate e il judo, che gli permetta di conoscere e acquisire fiducia nelle capacità del proprio corpo e di confrontarsi con il corpo altrui secondo dinamiche più calme e disciplinate.
I bambini potrebbero anche scoprire una predisposizione per discipline come la corsa e il ciclismo, sport che possono sfociare anche nella passione per l’escursionismo e il viaggio e, anche se possono sembrare più solitari, sono in grado di creare gruppi affiatati di piccoli atleti. Il ciclismo è un ottimo sport che allena tutto il corpo, fa molto bene alla salute e sviluppa sia le abilità motorie individuali sia lo spirito di gruppo.
Anche il running coinvolge tutti i muscoli, anche se rafforza di più la parte inferiore: per questo è possibile associare questo tipo di discipline atletiche ad attività come lo yoga o il pilates baby, molto utili sia a usare muscoli poco sviluppati sia a esercitare la calma e la respirazione.
Sta a voi genitori informarvi e documentarvi per permettere ai vostri bambini di partecipare a corsi e attività sportive ben organizzate e ben calibrate, che gli permettano di crescere e svilupparsi in maniera sana e equilibrata, senza rinunciate al gioco e al divertimento, che è parte essenziale dell'infanzia.