Suggerimenti per insegnare ai bambini a stare a tavola

Stare composti, mangiare tutto e non fare capricci a tavola: quanti genitori si trovano a dover affrontare questa sfida con i propri figli? Qualche strategia può aiutarci nell’educare con serenità i nostri bambini e trasferire loro il piacere di stare a tavola, condividendo il momento dei pasti con tutta la famiglia. Saper stare a tavola è una tappa importante della crescita di ogni bambino: una sana collaborazione tra scuola e famiglia è la chiave fondamentale per raggiungere con successo questo traguardo.
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Crescere bene anche a tavola
La vita dei bimbi, si sa, è fatta di piccole e grandi sfide e obiettivi da raggiungere. Stare seduti composti a tavola è una di quelle tappe fondamentali per la crescita di ogni bambino. Non fare i capricci e stare seduti fino alla fine del pranzo o della cena, diventano spesso oggetto di ansia e nervosismo reciproco da parte di genitori e figli. Come affrontare, dunque, questo step senza stress e con successo?
Sono tante le componenti che influiscono sull’atteggiamento del piccolo a tavola e quindi si possono dare dei suggerimenti generici, tenendo sempre presente che ogni bimbo è un caso a sé.
Come già detto, stare seduti e composti non è un atteggiamento naturale per i bambini, che infatti tendono sempre a stare in movimento e a vedere spesso il cibo come un obbligo e non come un piacere. Proprio per questo, sin da piccoli, è bene abituare i bambini al sapore dei cibi genuini e all’alternanza dei gusti.
Crescendo, ogni bambino, insieme all’affermazione di sé, inizia a imporre le proprie preferenze in fatto di giochi, abiti e anche di cibo. Come evitare, quindi i conflitti a tavola?
Innanzitutto, come per tanti altri aspetti della vita dei bambini, l’esempio e la condotta quotidiana di genitori e fratelli maggiori vale più di mille spiegazioni e argomentazioni. I bambini abituati a sedere a tavola con i familiari e a parlare con serenità mentre si assaporano le pietanze, accettano di buon grado la pausa dei pasti e non scalpitano per alzarsi e scappare a giocare.
Per prima cosa, quindi, suggeriamo di trasmettere con l’esempio il piacere di ritrovarsi a tavola e a parlare mentre si condividono le pietanze. Ciò che si impara a casa, poi, si rivela valido anche in altre situazioni, come i pranzi e le cene a casa di parenti e amici o al ristorante.
Il bambino deve acquisire la consapevolezza che stare seduto a tavola è un’occasione piacevole e di condivisione reale: è inutile apostrofarlo con frasi del tipo: “che brutta figura mi fai fare”, oppure: “cosa deve pensare le gente che ti vede così maleducato!”. I bambini non hanno consapevolezza dell’immagine che gli altri hanno di loro e comunque sarebbe sbagliato far leva sui sentimenti di vergogna.
Un bambino, convinto e consapevole del proprio atteggiamento, agisce in serenità e introietta con facilità tutte le regole della buona educazione, comprese quelle della tavola.
Cos’è importante a tavola?
Fate capire quali sono le cose importanti quando si sta a tavola, e rendetele chiare e comprensibili:
- Si sta seduti composti
- Ci si alza alla fine del pasto
- Non si gioca con il cibo o le bevande
- Si assaggiano tutte le pietanze proposte
- Non si parla con la bocca aperta.
Sono suggerimenti che tutti noi conosciamo e che, spesso anche da adulti, fatichiamo a mettere in pratica. I figli ci mettono di fronte alle nostre mancanze e insegnare loro la buona educazione può essere anche uno spunto per noi per migliorare e riprendere i precetti che abbiamo dimenticato.
I genitori possono trovare una valida alleanza e collaborazione nelle maestre della scuola materna e primaria. I progetti di educazione alimentare, infatti, sono ormai diffusi e frequenti, tanto che spesso i bambini tornano a casa con delle regole acquisite a scuola che giustamente pretendono di attuare anche a casa. C’è da stupirsi nel vedere quante volte siano i bambini stessi a richiamarci facendo delle osservazioni provocatorie riguardo al cibo.

Porzioni giuste e piatto vuoto
Una regola fondamentale dell’educazione a tavola è quella di mangiare tutto e lasciare il piatto vuoto. Questa, tra le altre, è una delle abitudini più difficili da far acquisire al piccolo, ma è possibile affrontarla con successo, adottando una facile strategia.
E’ preferibile, infatti, servire delle porzioni più piccole e incoraggiare il bambino a chiedere il bis, piuttosto che lasciare avanzi nel piatto. Le porzioni piccole, inoltre, sono utili per invogliare il piccolo ad assaggiare anche i cibi nuovi.
Anche a tavola, la fantasia e l’allegria sono utili espedienti per presentare i piatti in modo divertente ai bambini e rendere piacevoli i pranzi e le cene. Il buon umore e la serenità, anche a tavola, sono gli ingredienti principali per il sereno raggiungimento delle tappe più importanti della crescita di tutti i bambini.
Un incentivo che di tanto in tanto può essere fornito ai piccoli può essere il dolce a fine pasto, come ad esempio un Frùttolo dessert: un piacevole fuori programma che premia la buona educazione a tavola.
Oltre che durante pasti principali, infine, la buona educazione a tavola è fondamentale anche a colazione e a merenda. Con Frùttolo, per esempio, potete proporre al vostro bambino una merenda sana, genuina, completa e tanto gustosa. Ogni giorno, la merenda può diventare un appuntamento a sorpresa con un gusto diverso da assaporare a casa nei vasetti di Frùttolo, oppure all’aria aperta con dei pratici snack freschi e genuini.
Crescere è un impegno importante e i genitori sono il principale punto di riferimento per i piccoli: affrontano le piccole sfide con serenità e scelgono sempre il meglio per i figli, aiutandoli in questo modo a diventare adulti sereni e consapevoli.